“Mentre perdiamo in coda qualche ora della nostra vita, pensiamo invece a chi quella vita l’ha persa nell’estate di 3 anni fa” a causa del crollo di Ponte Morandi “e che magari avrebbe preferito qualche cantiere, qualche ora di coda, ma un’autostrada sicura. Non esiste una soluzione semplice per rimediare ai danni del passato, ma, come per il Ponte San Giorgio, ce la faremo. Il resto è brutta politica di chi non sapendo dare buoni consigli… riesce sempre e comunque a dare il cattivo esempio”.

Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito ai disagi provocati dai lavori in corso sull’autostrada A10 tra Genova Aeroporto e Genova Prà, con la chiusura della carreggiata in direzione ponente e il doppio senso di marcia nella carreggiata verso levante.


“Tre giorni fa, tutti insieme, come ogni anno, abbiamo ricordato le vittime del ponte Morandi – ricorda il governatore della Liguria -. Vittime di una incuria su cui la magistratura dovrà presto fare giustizia, dovuta alle loro famiglie e a un Paese intero. E che la Liguria paghi decenni di mancate manutenzioni lo sappiamo tutti. Se avessimo la macchina del tempo, forse si potrebbe recuperare in altro modo risparmiando a tutti tanto dolore, ma siccome nessuno l’ha ancora inventata, oggi l’unico modo per rimediare sono i cantieri, per mettere in sicurezza quel che qualcuno nel passato ha lasciato che si degradasse. Tutta la rete autostradale – sottolinea Toti – ha bisogno di gigantesche opere per evitare di ritrovarci a piangere altre vittime”.


“Alcuni cantieri possono essere “spalmati”, “diluiti” nel corso del tempo – prosegue il presidente – mentre altri per i tecnici sono urgenti, perché intervengono su situazioni che altrimenti sarebbero troppo pericolose. Ogni settimana ci adoperiamo per coordinare i cantieri, in modo da mitigare i danni per quanto possibile, nonostante la Regione non abbia competenza diretta sulle infrastrutture. A volte non si può, come nel caso del cantiere di questi giorni sulla A10, a Genova. È stata scelta questa settimana perché, studiando i flussi di traffico, era quella con meno circolazione, con i lavoratori in ferie, i porti quasi fermi e i turisti già arrivati nei luoghi di villeggiatura. Questo ovviamente – conclude Toti – non elimina problemi e disagi, anche gravi. Ma, mentre perdiamo in coda qualche ora della nostra vita, pensiamo invece a chi quella vita l’ha persa nell’estate di 3 anni fa e che magari avrebbe preferito qualche cantiere, qualche ora di coda, ma un’autostrada sicura”.