Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa dell’associazione Terre di Grimaldi.

“Ormai da un paio di mesi anche a Grimaldi sono arrivati i famigerati cassonetti con la chiave. In pratica se non hai la chiave, o la tessera, non puoi aprirli e gettare i rifiuti. Ogni chiave e ogni tessera apre solo i cassonetti vicino a casa, non tutti quelli di quel tipo, di conseguenza se troviamo (ad esempio) una cartaccia o una bottiglia di plastica gettata in terra su Corso Mentone abbiamo due alternative: la prima è lasciare i rifiuti dove si trovano (pratica altamente educativa ed esempio di rettitudine morale); la seconda è raccoglierli e portarseli a casa, magari a qualche chilometro, perché non si può più, come si faceva prima, semplicemente andare al primo cassonetto disponibile sulla strada e buttarli dentro.

A ciò si aggiunga che in tutta Grimaldi c’è solo un cestino, e non ci sono posaceneri pubblici.

Il Comune dice che chi non ha il kit di chiavi + tessera + sacchi vari per la differenziata deve andare a prenderlo a Ventimiglia, nei luoghi e negli orari deputati. Peccato che di solito i proprietari di seconde case vengano il fine settimana, spesso arrivano il sabato pomeriggio e ripartono la domenica sera, quindi anche in questo caso il sistema con la chiave si traduce in una inutile complicazione.

Il Comune dice anche che con questo sistema si scoraggiano gli abbandoni. Manco per niente. Anzi, semmai è vero il contrario, perché non potendo aprire i cassonetti, la gente abbandona i rifiuti per terra accanto ai contenitori. E diciamo anche che non servono nemmeno ad aumentare la qualità della raccolta differenziata, dal momento che una volta che il cassonetto è aperto nessuno controlla cosa ci viene buttato dentro, quindi nulla impedisce di gettare, ad esempio, nell’ indifferenziato, carta, plastica o organico.

Sappiamo che anche i dipendenti della Teknoservice sono scontenti di questo sistema, che li obbliga a pulire anche i rifiuti abbandonati. Sappiamo anche che hanno segnalato la cosa ai loro dirigenti, ma naturalmente questi ultimi fanno orecchi da mercante. Del resto, come diceva Upton Sinclair “È difficile far capire qualcosa ad una persona, quando il suo stipendio dipende dal fatto di non capirla.”

Parallelamente alla consegna dei nuovi cassonetti sono spariti quelli vecchi, e questo è un altro grosso problema, specialmente per una realtà come quella di Grimaldi dove sono presenti alcune importanti realtà agricole, che adesso, grazie alla “genialata” dei cassonetti chiusi a chiave (e della contestuale sparizione degli altri) non sanno più dove gettare i rifiuti prodotti lavorando, ma soprattutto non si sa più dove gettare i rifiuti prodotti dalla pulizia dei terreni abbandonati. Naturalmente l’Assessore alla Terra non ha dato segni di vita: troppo impegnata a rifarsi le unghie. In soldoni, se a qualche volenteroso venisse voglia di riprendere la coltivazione di un terreno, ripulendolo dai rifiuti abbandonati dai precedenti gestori, adesso, grazie alla cialtroneria e all’ incompetenza dei dirigenti della teknoservice e alla connivenza dell’ amministrazione, non può farlo se non a costi (in termini di tempo e denaro) enormemente più alti di prima, in quanto al centro di raccolta di Bevera non ritirano l’indifferenziato perciò l’unica alternativa rimane quella di caricarsi tutto in un furgone e riempire i cassonetti vicino a casa, per la gioia dei vicini che se li troveranno stracolmi.

E come dimenticare il fatto che adesso (almeno a Grimaldi) ci sono complessivamente meno cassonetti di prima, e considerato che fra pochi mesi inizia la stagione turistica, e che i contenitori traboccano già ora, con i rifiuti dei quattro gatti che siamo d’inverno, non vogliamo immaginare cosa succederà d’estate, specialmente con la raccolta dell’ organico.

Insomma, questo nuovo sistema di raccolta si sta dimostrando fallimentare su tutti i fronti. Sappiamo che a Ventimiglia molti cassonetti sono già stati manomessi in modo da tenerli sempre aperti, per tutti, esattamente copm’era prima.

Lungi da noi voler giustificare un danneggiamento, ma qualcuno dovrebbe farsi una domanda.

E dunque non ci aspettiamo che la dirigenza di Teknoservice faccia qualcosa per migliorare il servizio, dal momento che il suo unico scopo sembra essere “più soldi con meno lavoro”, né ci aspettiamo, a questo punto, che il Comune faccia valere le sue ragioni e pretenda la riconsegna dei cassonetti senza chiave, dal momento che in più occasioni abbiamo fatto presente all’ assessore Raco che i contenitori con la chiave avrebbero portato solo ulteriori problemi.

Dulcis in fundo, la questione dei rifiuti abbandonati dai migranti lungo l’Aurelia e nei terreni del Principe di Monaco, ai quali si aggiungono, e si aggiungeranno sempre più, quelli gettati da chi non sa dove gettarli: da mesi stiamo chiedendo al Comune una diffida nei confronti di ANAS e dei monegaschi per obbligarli a pulire, ma questa amministrazione, almeno fino a qui, sembra voler perpetuare la lunga tradizione bipartisan di servilismo fantozziano del Comune di Ventimiglia non solo nei confronti dei Grimaldi (la famiglia, non la frazione), ma anche nei confronti di un altro ente statale, a ribadire il saggio detto popolare che “fra cani non si mordono”.

Insomma, ancora una volta Grimaldi fa le spese di scelte sbagliate in tema di politica ambientale e a questo punto le buone iniziative intraprese i primi mesi dall’ insediamento della nuova giunta diventano poca cosa se paragonate al disagio che il nuovo sistema di raccolta comporta.

Auspichiamo un ritorno ai cassonetti senza chiave e un ripristino (almeno) della quantità precedente di contenitori, ma se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare con l’avvio della stagione turistica siamo pronti a intraprendere azioni più sostanziali”.