regione liguria PD M5S

Secondo le indiscrezioni che circolano negli ambienti locali del Partito Democratico, l’asse Zingaretti-Grillo per le regionali liguri di questa primavera è cosa ormai fatta.

A spingere l’acceleratore, dopo mesi di freno a mano tirato, sarebbe stata la recentissima vittoria di Bonaccini e del centrosinistra in Emilia. Le regionali di domenica sembrano quindi aver dato il via alla corsa che porterà alle urne anche nella nostra Regione. I due partiti infatti, sull’onda dei risultati ottenuti, avrebbero trovato una quadra direttamente a Roma.

A questo punto il primo nodo da sciogliere sarebbe quello del nome del candidato presidente che dovrà affrontare l’attuale governatore, Giovanni Toti, in corsa per un secondo mandato con il sostegno dei partiti di centrodestra.

L’ultimo nome uscito è quello di Ferruccio Sansa ma il giornalista e scrittore genovese non sarebbe ben visto sia da alcune frange del PD sia da alcune del M5S.

Si starebbe, quindi, nuovamente parlando di Aristide Massardo, professore di Ingegneria all’Università di Genova, conosciuto a livello internazionale per la ricerca nel mondo dell’energia e dell’ambiente e già emerso come possibile candidato a fine estate. Massardo, sceso in campo contro Toti insieme al suo movimento civico ‘Oltre‘, si è inoltre dichiarato disponibile alla candidatura come espressione di una eventuale alleanza PD-M5S.

Dal PD locale fanno sapere che entro una decina di giorni si avrà l’ufficializzazione del nome condiviso con i pentastellati.

Dall’altra parte invece il Movimento 5 Stelle ha già espresso un proprio candidato presidente con il bis di Alice Salvatore. In realtà, però, i 541 voti (58%) raccolti sulla piattaforma Rousseau da Salvatore, contro i 391 di Silvia Malivindi, oltre a testimoniare un’evidente diversità di opinione interna non garantiscono la certa seconda candidatura a governatrice regionale per la 37enne genovese.

A stabilirlo lo stesso regolamento del partito grillino che spiega: “In conformità al voto degli iscritti del 25-26 luglio 2019 rimane comunque facoltà del Capo Politico fino all’atto del deposito delle liste proporre eventuali alleanze sotto la sua diretta supervisione, anche prevedendo una diversa proposta di candidatura alla carica di Presidente. In tal caso tale proposta di alleanza sarà sottoposta agli iscritti con una votazione online sulla piattaforma Rousseau a livello regionale. Nel caso in cui la proposta sia accettata dagli iscritti il candidato Presidente precedentemente scelto, rimane comunque candidato capolista nella circoscrizione in cui risiede”.

In caso di alleanza con i Dem dunque si andrebbe nuovamente al voto interno su Rousseau per approvare o meno l’unione giallo-rossa che, a quattro mesi circa dalle Regionali liguri, sembrerebbe pronta al decollo.