palazzo provincia imperia

Nulla di fatto: questo il risultato del vertice di questa mattina in prefettura a Imperia, tra i sindacati degli operatori della sanità e il prefetto Valerio Massimo Romeo. Le rappresentanze sindacali hanno lasciato il palazzo della Provincia proseguendo lo stato di agitazione, dopo che le loro richieste sono state rifiutate.

“Premesso che, le richieste di annullamento delle disposizioni unilaterali prese ed il ripristino delle corrette relazioni sindacali avanzate dalle scriventi OO.SS. e RSU Aziendale rappresentative del comparto sanità dell’ASL 1 Imperiese relative all’art.6 e all’art.43 del CCNL Sanità 2019/2021, non sono state prese in considerazione dall’azienda, tenuto conto che, non è stata accolta dalla parte pubblica nemmeno la richiesta conciliativa da parte Ill.mo Sig. Prefetto di Imperia, di sospendere tali disposizioni nell’attesa di incontri volti a superare i conflitti tra le parti e preso atto del mancato accordo di conciliazione, dichiarano che non presenzieranno più alcun tavolo di delegazione trattante presso l’Asl n. 1 Imperiese finché l’azienda non dia riscontro, con atti concreti, di voler rispettare le norme contrattuali contestate o almeno ridiscuterne”, si legge nella nota stampa a firma congiunta rilasciata dai sindacati FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS, Nursing UP, Nursind e RSU ASL1.

“Diffidano formalmente con effetto immediato l’Azienda ASL n. 1 Imperiese a richiedere a tutto il personale del comparto sanità, lavoro di tipo straordinario e/o prestazione aggiuntiva e/o turno incentivato a qualsiasi titolo ed inoltre a non imporre alcun cambio turno; formalmente con effetto immediato l’Azienda ASL n. 1 Imperiese all’utilizzo di fondi contrattuali per i quali è imprescindibile la condivisione con le OO.SS. ed RSU rammentando che per l’anno 2023 non è stato siglato alcun accordo di destinazione di tali fondi. Per quanto sopra, richiediamo all’assessore alla Sanità ed al direttore Dipartimento Salute Regione Liguria un incontro urgente, alla presenza delle OO.SS. regionali e territoriali, al fine di non inasprire ulteriormente, il conflitto in essere con possibili gravi ripercussioni sui servizi erogati alla cittadinanza”, concludono le sigle sindacali.