Mentre ricorda i fasti delle tante sfilate declinate per uomo e donna, il Casinò di Sanremo in collaborazione con Confartigianato, con Fondazione Stefano Zecchi, Fondazione Famiglia Piacenza 1377 con il sostegno di Club per l’Unesco Firenze e Club per l’Unesco di Sanremo, celebra la professionalità e l’eccellenza della creatività italiana a livello internazionale, creando un fil rouge tra storia ed innovazione, creatività ed eco sostenibilità.

Ancora una volta il Casinò di Sanremo unisce la sua storia a quella dell’alta sartoria, dell’eccellenza dell’artigianato, espresso in calzature icone di bellezza firmate Diego Dolcini, considerato tra i più grandi geni creativi della calzatura, colui che a livello mondiale ha ridato lustro e prestigio al modo di creare le calzature in stile italiano. Calzature che sembrano danzare vicino ad abiti che volano come vele che si gonfiano sul mare portate dalla Camera della Moda di Monaco, pensati da Federica Nardoni Spinetta, collezione Beach & Cashmere di Monaco dal titolo “Vele Spiegate”. Stile artigiano che si esprime nei capi realizzati dal maestro sartore Sebastiano Di Rienzo provenienti dal suo museo dell’arte sartoriale, nei drappeggi damascati, in abiti da uomo che con gli stilisti Giovanni Barberis Organista e Michele Perrera, ritornano dopo 50 anni nel Casinò di Sanremo, dove hanno sfilato in molte delle edizioni del Festival della Moda Maschile. Eleganza interpretata anche in jeans che sanciscono l’evoluzione sociale dal 1850, provenienti dal Museo M.O.D.E. Museum of Denim Elleti Group di Luigi Lovato, la cui presenza è l’omaggio ai 150 anni del tessuto nato a Genova. Stile che viene esaltato negli accessori, nella pelletteria dai tessuti “vegani” al “cuoio” ecosostenibile, e in abiti così scintillanti da sembrare stelle, in creazioni pensate per il mercato internazionale, ideati dal Fashion designer arch. Francesco Scianni, in lane che diventano costumi, come fiori che si trasformano in tessuti, negli accessori che accentuano lo stile e l’eleganza, in sedie intarsiate, le Adriano Podestà, dipinte, scolpite nell’oro che superano cent’anni di tradizione da Chiavari al mondo, in ardesia che si fa mobile, con Matteucci, Map Slate, simbolo di eleganza. La storia della calzatura italiana viene raccontata dalla presenza dei modelli provenienti dal Museo della calzatura di Vigevano, guardando al futuro con i nuovi modelli basati su materiali circolari biologici riciclati e/o rinnovabili.

Un’esposizione “Moda e designer per uno stile artigiano” curata dalla storica dell’arte Federica Flore, capace di una narrazione che attraversa secoli, che guarda al futuro attraverso nuovi drappeggi, tessuti rispettosi dell’ambiente, creatività che prova ad inventare un diverso rapporto tra stilista, cliente e materiali.

Lo dimostrano i finalisti del “Festival dell’Alta Sartoria ecosostenibile” che il 2 settembre 2023 nel Teatro dell’Opera ore 17.00 si vedranno premiati, nell’evento condotto dalla giornalista di Sky Tg24 Tonia Cartolano, apprezzata scrittrice. Interverranno, tra gli altri, il couturier Luca Litrico e il presidente di Confartigianato Moda Moreno Vignolini. Al termine verrà inaugurata la mostra in sala Privata e sala Dorata, illustrata dalla curatrice Federica Flore. Alle ore 21.00 si terrà sulla scalinata di Porta Teatro la sfilata organizzata da Confartigianato, condotta da Eleonora Pedron e Maurizio Di Maggio. Venerdì 15 settembre il presidente di giuria prof. Stefano Zecchi chiuderà l’esposizione.

“Il recupero storiografico del Festival della Moda Maschile che si svolse nel Casinò dal 52 al 96 ci ha permesso di creare un forte legame temporale, che guarda al passato e al tempo stesso alle nuove tendenze e generazioni di stilisti. Ricordando il primo trofeo del 1952 abbiamo istituito “Il Festival dall’Alta Moda sartoriale ecosostenibile” finalizzato a creazioni declinate in tessuti e forme che rappresentino la consapevolezza di come anche un abito possa contribuire alla tutela ambientale”, sottolineano il presidente e amministratore delegato Gian Carlo Ghinamo e i consiglieri Lucia Artusi ed Eugenio Nocita. “Abbiamo la partnership di istituzioni importanti che ringraziamo e con cui speriamo di portare lontano un’iniziativa a sostegno dello stile artigiano e dell’importante creatività di chi si affaccia a questo determinante settore economico e culturale. Auguriamo al nostro Festival di ricalcare e portare avanti il testimone di una tradizione, che vuole trovare il suo spazio anche a livello internazionale”.

“È con grande piacere che anche quest’anno abbracciamo l’evento dedicato all’alta sartoria – ha detto Donatella Vivaldi, presidente di Confartigianato Imperia. – Un momento di visibilità e valorizzazione dall’antica tradizione artigianale, nato dalla collaborazione di tutte le realtà che sono coinvolte nell’organizzazione. Il nostro territorio è sempre stato protagonista con il celebre Festival della Moda Maschile, che trovò sede proprio al casinò di Sanremo dove vennero scritte pagine importanti del settore a livello internazionale per stili, eleganza e tendenze. L’alta sartoria è un chiaro esempio di come la tradizione e l’innovazione, che sono tra i principi dell’artigianato, siano sempre riuscite ad unirsi in maniera armoniosa. Desidero quindi rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che, con il proprio impegno, hanno reso possibile questa manifestazione”.

Il Festival dell’Alta Moda Sartoriale ecosostenibile attribuirà il Trofeo alla carriera allo stilista Santo Zumbino, docente della scuola di alta sartoria artigianale italiana di Melzo. Ha realizzato un abito monopetto classico in tessuto fresco di lana Loro Piana.

Tre i finalisti del Festival: Maria Clelia Pesavento (Vicenza), Anna Maria Russo (Istituto Italiano Design Perugia) e Tecla Zenari (Como). Le loro creazioni verranno presentate nel corso della cerimonia del 2 settembre ed esposte.

Una vera e propria festa dell’alta moda dove si rifletterà sul futuro del “su misura” ecosostenibile, su come lo stile artigianale si può contraddistinguere attraverso svariati “ingredienti” che permettono alla creatività di esprimersi in oggetti ed abiti, componenti di arredo, gioielli ed accessori, resi unici dalla scelta dei materiali, caratterizzati da una professionalità che arriva da lontano e che cerca sempre nuovi registri di espressione.