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Da qui è solo una sagoma solenne, confusa nel luccicar delle onde, ma abbiamo la fortuna di salire a bordo per poterla ammirare. Flutti e salmastro rapiti dal vento e in pochi istanti e qualche balzo siamo al cospetto della Costa Smeralda, imponente padrona del golfo sanremese in rada anche lei per ammirare la settimana festivaliera.

Il blu che ci ha accompagnati scompare nei lussuosi corridoi, in bilico tra mastodontico e contemporaneo. Basta poco per dimenticarsi di essere in mezzo al mare e farsi trascinare in questa sfavillante città galleggiante. La scritta Sanremo troneggia all’ingresso del teatro di bordo, un labirinto di luci e colori.

Il mattino è tempo di prove per gli spettacoli serali, culminanti con l’artista che si esibirà live in diretta durante il Festival, gettando un ponte tra terra e mare che unisce le due anime della città che ospita la kermesse. Il museo di bordo porta esempi di eccellenza del design made in Italy e poco dopo si viene travolti dal turbinare del Casinò. Ristoranti pregiati propongono menù stellati tra cui quello dello chef Barbieri, mentre ad attenderci c’è il maestro Iginio Massari con cui abbiamo chiacchierato di musica e pasticceria.

Un buon bicchiere di rosso non riesce però a distoglierci dal blu che ci accerchia, ed ecco allora che l’esterno ci rivela il magico panorama di Sanremo in tutta la sua bellezza, adagiata ai piedi del monte Bignone mentre si specchia nel mare.

Un ultimo sguardo all’imponente nave e si torna tra le onde e i luccichii per approdare sulla costa, non Smeralda ma questa volta Ponentina.