Ă appena tornata da uno stage a Cagliari con la Nazionale paralimpica di canoa ed ora si allena duramente tutti giorni della settimana, domenica esclusa, in vista dei prossimi impegni agonistici. Incontriamo Amanda Embriaco sul pontile della Canottieri Sanremo al termine di una seduta mattutina di allenamento.
âSono soddisfatta di come sto lavorando e lo sono anche gli allenatori della Nazionale â dice â a Cagliari abbiamo trovato un campo di allenamento ideale, un canale ben protetto dal vento e con tutta lâaccessibilitĂ per i diversamente abiliâ.
âNel 2018 â racconta Amanda â sono andata come turista e appassionata a seguire i Campionati Italiani di canoa e ho avuto la fortuna di conoscere il Direttore Tecnico della Nazionale il quale, dopo aver ascoltato la mia storia, ha insistito tanto perchĂ© ricominciassi. Lui ha avuto il merito di farmi tornare a pensare a questa eventualitĂ e dopo un secondo intervento di routine alla gamba, a novembre dello stesso anno sono ripartita dalla Canottieri Sanremo che mi ha accolto a braccia aperte, facendomi capire le opportunitĂ che potevo avere. A me la voglia di tornare non era mai passata e cosĂŹ Ăš stato facile riprendereâ.
âLe vicende della vita, il lavoro, mi avevano allontanato da questa societĂ e dallo sport, dopo lâincidente e il lungo periodo di inattivitĂ assoluta ho avuto modo di pensare e capire che la mia felicitĂ doveva essere prioritaria e qui alla Canottieri mi sentivo veramente feliceâ.
âAdesso mi sto preparando per i Campionati Italiani della seconda metĂ di settembre dove voglio assolutamente portarmi a casa lâoro, poi ci sarebbe lâappuntamento con gli Europei di ottobre in Romania ma Ăš un evento a rischio per lâemergenza Covid. Eâ chiaro che tutti questi impegni sono preparatori allâobiettivo assoluto che sono le Olimpiadi di Tokyo per diversamente abili nel 2021. Un passaggio fondamentale ed obbligato sarĂ la Coppa del Mondo a Duisburg il prossimo maggio per conquistare uno dei quattro pass rimanenti per le Paralimpiadi in Giapponeâ.
Amanda Embriaco chiude con una riflessione: âQuando vedi la morte in faccia e la eviti, ti rendi conto che la vita continua. Prima dellâincidente non mi sentivo felice perchĂ© avevo due gambe, e adesso non mi sento triste perchĂ© ne ho una e mezza. Invito tutti quelli che hanno avuto un problema come il mio a reagire e dedicarsi allo sport che aiuta fisicamente e moralmente. Quando sono in canoa mi sento completa e appagataâ.
Quando ha ripreso con la sua barca, Amanda ha ritrovato la sua storica allenatrice Monica Albarelli.
âEâ stata un poâ dura convincerla a ricominciare â dice la Albarelli â adesso invece bisogna dirle di fermarsi. Ha iniziato con me che aveva solo 8 anni, Ăš come se fosse una figlia, lâho vista crescere a poi andare via. Dopo lâincidente ci siamo stretti tutti intorno a lei e piano piano lâabbiamo convinta che sarebbe stato importante per la sua salute, per la schiena e per le gambe, tornare a fare sport con noiâ.
âEâ tornata â dice â ed Ăš migliorata tantissimo. Le abbiamo preparato una barca adatta a lei seguendo gli standard internazionali paraolimpici per la canoa e lâanno scorso ha stupito con il secondo posto nella âpiccola finaleâ della sua categoria (Senior KL3) ai Mondiali. Adesso dobbiamo qualificarci a Tokyo e per farlo Amanda si allena, uscite in barca e pesi, due volte al giorno per quattro giorni, ed una volta per due giorni. Sono fiduciosa che riusciremo a raggiungere il nostro obiettivoâ.