Vola il consumo di miele con gli acquisti degli italiani aumentati del 44%, nel periodo di lockdown, spinti dalla voglia di garantirsi cibi importanti per la salute ma anche dal maggior tempo trascorso in casa nella preparazione di dolci e tisane. Per essere sicuri della genuinitĂ del prodotto acquistato e sostenere le imprese del territorio ligure, Ăš sempre meglio scegliere miele prodotto dagli apicoltori locali, i quali gestiscono, a livello regionale, quasi 31mila alveari.
Ă quanto afferma Coldiretti Liguria, su base dati Coldiretti, in occasione della giornata mondiale delle api istituita dallâOnu, che si festeggia il 20 maggio a livello planetario. Lâannata del miele ligure sta risentendo, in alcune zone, del clima fuori dal comune, caratterizzato da un inverno con scarsitĂ di precipitazioni seguito da una primavera perturbata: in alcune zone del genovesato e del savonese, si segnala che essenze primaverili come lâErica, tarassaco e ciliegio non hanno dato nettare, mentre lâacacia ha risentito, in parte, delle piogge che lâhanno colpita proprio nel momento della fioritura. Ma la possibilitĂ di incrementare la produzione di questâultima tipologia Ăš ancora buona nelle zone dove la fioritura Ăš tardiva.
A livello nazionale, a causa dellâandamento climatico anomalo, il raccolto, rischia di essere anche inferiore del 2019, mentre, nel complesso, lâannata ligure potrebbe, invece, essere meno peggiore di quella dellâanno precedente, dove la produzione del miele di acacia era stata completamente azzerata e dimezzata quella di castagno.
âIl miele per la Liguria – afferma il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – rappresenta una produzione di pregio, sicura e garantita che, nellâultimo triennio, ha visto crescere del 40% le imprese professionali, raggiungendo le 836 unitĂ , mentre gli apiari sono stati incrementati addirittura dellâ80%. Nella nostra regione si producono storicamente mieli pregiati, che vanno da quello di castagno prodotto nellâentroterra ligure, al miele di acacia, per arrivare alle tipologie di carattere piĂč commerciale come il millefiori, fino a produzioni piĂč particolari come quello di erica o di melata. Nel tempo a livello nazionale sono cresciute le importazioni di miele dallâestero, arrivando a contare sugli scaffali quasi 2 barattoli di miele su tre stranieri. Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti da oltre confine, spesso di bassa qualitĂ , occorre verificare con attenzione lâorigine in etichetta e rivolgersi, quando possibile, direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica Liguria. Si ricorda che il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm (a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina) Ăš riconoscibile attraverso lâetichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldirettiâ.