Mai come in questo momento Ăš fondamentale la prevenzione per tutelare la propria salute.
“Se si hanno sintomi come febbricola, cefalea forte, dolori diffusi, alterazione di gusto e olfatto, o la piĂč pericolosa difficoltĂ respiratoria, bisogna subito contattare il proprio medico di famiglia”. La dott.ssa Lorenza Rovere ricopre questo ruolo da oltre 20 anni, Ăš specializzata in medicina dello sport ed Ăš membro dellâassociazione Donne Medico. Ha il suo studio a Arma di Taggia. “In questo momento – rivela – siamo aperti solo al mattino e nel pomeriggio siamo raggiungibili via telefono. Riceviamo pazienti uno alla volta, solo se necessario, sempre con mascherine e guanti e le ricette vengono inviate telematicamente. Tale novitĂ ci ha permesso di ridurre i rischi”.
La paura nei confronti del nemico invisibile, il Covid-19, Ăš molta. Ci sono ricerche infatti che denotano la sua pericolositĂ persino mediante manifestazioni cutanee negli adolescenti e sul presentarsi di sintomi neurologici. “Diciamo che oggi con una febbre, sui 37,5 gradi, Ăš bene chiamare il medico perchĂš si evita un peggioramento che, a volte, puĂČ portare ad una insufficienza respiratoria globale. A mio avviso, e sempre fatto salvo l’indicazione del proprio medico curante, con una terapia antibiotica adeguata e tempestiva, si puĂČ evitare il peggioramento della malattia“.
Il suggerimento Ăš quello dunque di agire subito per evitare che lâagente patogeno cinese “apra la porta ad unâinfezione batterica, che potrebbe prendere il sopravvento su un fisico giĂ debilitato”.
“Ă fondamentale sostenere lâorganismo – prosegue lâesperta – rafforzando le sue difese immunitarie pure mediante la Dieta Mediterranea e ponendo attenzione a non essere carenti di vitamina D“. La guarigione dallâinfezione, partita dalla cittĂ asiatica di Whuan, passa anche dal rapporto di fiducia con il paziente (lei ne ha in cura 1500) al fine di determinare correttamente l’anamnesi e attivare il protocollo piĂč opportuno, o informando lâautoritĂ sanitaria.
“Se ricevessi una telefonata – ammette – da un paziente con febbre alta e difficoltĂ respiratoria, chiamerei immediatamente il 112 (NUE) perchĂš si tratterebbe di un caso molto sospetto”. Ă necessario a suo avviso, lâuso di dispositivi di protezione individuale e lâavvio di periodiche disinfezioni.
Non nasconde poi le criticitĂ , riscontrate da febbraio, poichĂ© nessuno si aspettava che lâagente virale fosse cosĂŹ violento. Valuta positivamente tuttavia lâoperato, dei suoi collaboratori, che ha permesso di fronteggiare al meglio la situazione. Entra cosĂŹ nel dettaglio: “Il livello di risposta penso sia positivo. Il coordinamento Ăš buono. Oggi il medico di medicina generale instaura, mediante il contatto telefonico, con il paziente un ciclo di sorveglianza sanitaria, in base ai sintomi, attraverso le squadre Gsat.
Nei grandi ospedali ci sono state difficoltĂ maggiori ma qua in provincia di Imperia – conclude – non abbiamo avuto carenze rilevanti e credo che i miei colleghi non potessero fare piĂč di cosĂŹ. Stiamo affrontando bene le difficoltĂ sanitarie attuali anche se con personale piuttosto ridotto. L’emergenza Coronavirus ci ha fatto anche comprendere come sia importante avere un numero adeguato di medici e operatori sanitari sul territorio nazionale per fronteggiare al meglio possibili emergenze future”.