coronavirus covid-19
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Un po’ troppo lentamente i nostri vicini di casa francesi stanno prendendo coscienza dell’emergenza sanitaria che li sta completamente investendo. In alcune regioni Ăš giĂ  emergenza totale come in Alsazia, al confine con la Germania dove i medici lanciano appelli disperati: a Strasburgo ci sono 100 posti letto in rianimazione e sono tutti occupati, si cerca di crearne altrettanti ma giĂ  sapendo che non basteranno come non bastano mascherine e ventilatori polmonari. L’eventualitĂ  che terrorizza i medici Ăš quella di dover scegliere chi salvare e chi no, a dimostrazione dell’assoluta gravitĂ  della situazione.

Eppure ieri a Parigi, complice una bella giornata dal clima primaverile, i parchi, i giardini e il lungo Senna erano affollati di persone a spasso, gruppi di giovani sdraiati sull’erba, famiglie con bambini, anziani a passeggio e nessuno rispettava le consegne della distanza di sicurezza, delle mascherine e soprattutto del ‘restate a casa’. La dolorosa presa di coscienza, cui noi ci siamo abituati da una settimana, non Ăš ancora entrata nelle teste dei transalpini, che si dividono tra incoscienza e ineluttabilitĂ  del destino.

Molto presto perĂČ le cose cambieranno anche per loro. Il grido d’allarme lanciato dal responsabile della SanitĂ  francese (“La situazione Ăš inquietante, si deteriora molto rapidamente, andiamo verso la saturazione degli ospedali”) Ăš stato un brusco risveglio supportato dai dati che parlano di raddoppio dei casi ogni due tre giorni e che i malati gravi crescono ora dopo ora, minuto dopo minuto.

Il ministro dell’Agricoltura rassicura che non ci saranno penurie di alimenti nei supermercati anche se qualche prodotto potrĂ  mancare e invita i cittadini a non acquistare ingenti quantitativi di merce per non mandare in tilt l’intero sistema della grande distribuzione.

I dati annunciati questa mattina sull’epidemia parlano chiaro: nella giornata di ieri in Francia si sono registrati 36 decessi e oltre 900 nuovi casi di positivitĂ , per un totale che sale a 127 e 5.423, con oltre 400 malati in condizioni preoccupanti.