Un progetto per sapere tutto sui delfini del Ponente ligure
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E’ stato presentato oggi in Camera di Commercio a Imperia, grazie al patrocinio di Assonautica, il progetto di ricerca “delfini del Ponente“. Un’idea della cooperativa imperiese Costa Balenae, un progetto che nasce dal basso, dalla dedizione dei biologi soci della cooperativa che, primi nel ponente ligure, hanno pensato di dare avvio ad un progetto di ricerca dedicato al tursiope.

Costa Balenae è una cooperativa nata dalla passione di un gruppo di biologi marini e naturalisti per il mare e le sue creature. Lavora nel Ponente Ligure all’interno del Santuario Pelagos, area marina protetta per la conservazione dei mammiferi marini, con l’obiettivo di avvicinare al meraviglioso universo marino grandi e piccini. Tra i soci fondatori ci sono biologi marini con ventennale esperienza come Barbara Nani e Marco Ballardini i primi ad aver portato il whalewatching in Italia. Tra le attività svolte dalla cooperativa ci sono l’educazione ambientale, la formazione, le uscite di whale watching ed altri eventi di divulgazione scientifica.

Negli ultimi anni i biologi hanno notato un significativo cambiamento nell area di lavoro: i delfini Tursiopi (Tursiops truncatus) un tempo alquanto difficili da avvistare in zona, sono diventati incontri molto più frequenti. Cosa ha causato questo cambiamento? Quanti sono i Tursiopi che vivono nell’area? Che pericoli incorrono nel tanto trafficato Mar Ligure di Ponente?

L’unico modo per rispondere a queste domande è uscire in mare, raccogliere dati sulla presenza e distribuzione dei delfini ed analizzarli. Per questo motivo, da giugno parte il primo progetto di ricerca scientifica sui tursiopi mai realizzato in quest’area.
Il progetto è stato ideato dai giovani soci di Costa Balenae Davide Ascheri e Elena Fontanesi che nonostante la giovane età hanno una significativa esperienza fatta anche all’estero partecipando a progetti di ricerca internazionali.

I dati raccolti durante le uscite giornaliere a bordo dei gommoni dello Yatch club di Imperia che è partner nel progetto, serviranno per raccogliere informazioni sulla presenza ed ecologia di questa specie e quindi fondamentali per la protezione di questi delfini che, vivendo in prossimità della costa, sono tra i più suscettibili alla presenza umana (collisione con imbarcazioni, intrappolamento in attrezzatura da pesca, ingestione di plastica..).

Il progetto prevede la partecipazione anche di giovani studenti del Liceo Scientifico Viesseux che hanno scelto le attività della cooperativa per l’Alternanza Scuola Lavoro e potranno cosi partecipare attivamente alla raccolta dati sul campo e alla loro successiva analisi. Ci saranno anche studenti laureati italiani e stranieri che verranno a Imperia per dare la loro collaborazione volontaria.

L’area di studio sarà da Ventimiglia a capo Noli; il progetto è anche sostenuto da alcuni Enti locali come i comuni di Finale Ligure, Loano, Albenga, Santo Stefano al mare e Ventimiglia, comuni che hanno sottoscritto la carta di partenariato Pelagos che li impegna a contribuire a tutte le misure utili alla conservazione dei Mammiferi marini del Santuario Pelagos fra cui le attività di ricerca scientifica, divulgazione e didattica.

“Questi comuni – spiega Barbara Nani fondatrice e presidente della cooperativa – hanno per primi colto l’importanza di valorizzare e tutelare un area cosi importante del nostro mare sostenendo il progetto e le attività ad esso collegate (convegni scientifici, conferenze per il pubblico, attività per le scuole) sono certa che altri si aggiungeranno in seguito dato che il progetto dura fino almeno il 2020.

Il progetto prevede anche la condivisone di dati e la collaborazione con Università degli studi di Genova, Istituto Tethys e Associazione Meris e vede la partecipazione e anche di sponsor privati come la società Transmare che gestisce i rimorchiatori per il monitoraggio ambientale costiero e la cooperativa Delta Mizar che con grande entusiasmo del presidente Massimo Bolla ha subito dato un sostegno.

E’ partito anche un crow founding: la raccolta di fondi attuata attraverso la piattaforma gofoundme servirà per sostenere i costi del progetto, il contributo anche minimo, donazioni a partire da 5 euro, verrà riconosciuto nelle pubblicazioni scientifiche o negli incontri divulgativi che seguiranno all’avvio del progetto.

Per accedere alla piattaforma https://www.gofundme.com/dolphin-research-project
Per ulteriori informazioni sul progetto info@costabalenae.it