La riforma sanitaria ligure, approvata dalla maggioranza in Regione, entra ora in una fase di transizione che ha sollevato dubbi e polemiche tra i gruppi di opposizione in consiglio.
A chiarire la posizione della giunta Bucci, è l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò, che ha sottolineato: “La riforma non si congela, ma attraverserà una fase di transizione. Abbiamo previsto 6 mesi, 1 anno per la sua attuazione”. Una scelta dovuta, secondo Nicolò, alla necessità di garantire continuità e aggiornamenti organizzativi senza interrompere l’attività delle aziende sanitarie.
“La nota del 12 dicembre”, ha aggiunto, “contiene indicazioni di buon senso, ad esempio sul mantenimento delle deleghe e delle funzioni previste dai Piani di organizzazione aziendali, che non decadono e devono restare in essere. Analoga attenzione viene posta alla necessità di effettuare una mappatura dei contratti di lavoro, compresi quelli di somministrazione, per assicurare la continuità dei rapporti fino a quando le nuove direzioni generali potranno adottare le nuove indicazioni di carattere organizzativo”.
Nicolò ha poi chiarito che il percorso si colloca nell’ambito dell’applicazione della legge regionale, approvata dal consiglio: “La norma consente agli attuali direttori generali, in carica fino al 31 dicembre 2025, di proseguire con le attività di ordinaria amministrazione, garantendo continuità gestionale e permettendo ai nuovi vertici di adottare le future scelte strategiche”.
Sulla questione non sono mancate le critiche. Enrico Ioculano, consigliere regionale PD e vicepresidente della Commissione Sanità, ha commentato duramente le dichiarazioni dell’assessore: “La riforma non si congela, ma attraverserà una fase di transizione? Per forza: hanno una riforma che non si potrà attuare nell’immediato perché presenta enormi problemi di natura contrattuale. Non hanno altra scelta che posticipare”.
Secondo Ioculano, inoltre, l’argomento del coinvolgimento di tutti gli attori nella riforma non regge: “Come si fa a dire che occorre fare assieme una riforma quando è stata già approvata di fretta, ignorando tutti coloro che avrebbero potuto contribuire a costruirne una efficace?” E ancora: “Non vogliamo avere fretta? Singolare che si esprimano buoni propositi a tempo scaduto. La riforma è stata fatta in un mese e mezzo, e ora si rendono conto di andare contro un iceberg”.
Ioculano sottolinea i rischi derivanti dall’approvazione rapida del provvedimento: “La riforma, così come è stata costruita, porterà a criticità sul piano organizzativo e del personale. Non è stata prevista alcuna soluzione sui contratti integrativi, un vuoto che rischia di avere ricadute pesanti”. E conclude: “Questi nodi verranno inevitabilmente al pettine e produrranno effetti anche sull’erogazione dei servizi sanitari, soprattutto nei territori già in sofferenza. Ancora una volta a pagare il prezzo più alto rischiano di essere i cittadini e gli operatori della sanità ligure”.
Le opposizioni confermano la loro linea critica: “Le comunicazioni inviate alle ASL confermano come la riforma, approvata di corsa dalla maggioranza, non produrrà effetti fino a nuove indicazioni. Prendiamo atto che la riforma si ferma prima ancora di entrare in vigore”, dichiarano i gruppi del Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Lista Orlando Presidente e Movimento 5 Stelle.
“La Giunta sostiene che non si tratta di un congelamento, ma nei fatti lo è”, proseguono. “Una riforma che non produce effetti e viene accompagnata da indicazioni operative in contraddizione con quanto annunciato, è il segnale più evidente della scarsa fiducia degli stessi promotori. Avevamo suggerito un approccio più graduale, ma ci era stato risposto che era necessario procedere subito. Oggi, invece, ci troviamo di fronte a una riforma che si ferma prima ancora di partire, come un’automobile che si ribalta in un parcheggio”.
Le opposizioni pongono l’accento anche sugli aspetti finanziari: “Stiamo discutendo un bilancio regionale che contabilizza, già dal primo gennaio, i risparmi derivanti dall’attuazione della riforma. Se l’entrata in vigore slitta, quelle cifre risultano sovrastimate. È un dettaglio apparentemente tecnico, ma significativo del caos nella gestione della sanità ligure. Questi fatti confermano le nostre preoccupazioni, che evidentemente sono le stesse dell’amministrazione, ma noi le denunciamo apertamente, mentre la Giunta continua a camuffare la realtà”.








