Luciano Zarbano

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del consigliere d’opposizione a Imperia, Luciano Zarbano.

“Il 18 dicembre si terranno le elezioni di secondo livello per il rinnovo del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale. Si tratta di un passaggio istituzionale rilevante, seppur poco noto ai cittadini, poiché il corpo elettorale sarà composto esclusivamente dai Sindaci e dai Consiglieri Comunali in carica del territorio. Il quadro è estremamente lineare: un solo candidato alla Presidenza (Claudio Scajola, ndr) e due liste in competizione. Una espressione del centrosinistra; l’altra, prevalentemente riconducibile al centrodestra – con una sola eccezione – a sostegno dell’unico aspirante Presidente. Un assetto che, di fatto, non offre una reale alternativa politica. Il nuovo Presidente, “nuovo” solo formalmente, sarà chiamato ad occuparsi di temi centrali per la vita dei cittadini e saliti ultimamente alla ribalta della cronaca, come la gestione dell’acqua, i trasporti e le multe stradali: questioni da tempo al centro del dibattito pubblico e ben note in tutta la Provincia. Di fatto, non esiste una reale possibilità di scelta alternativa che porti una ventata di aria nuova. Pur collocandomi idealmente più vicino all’area di centrodestra, non ritengo coerente esprimere il mio voto a favore della lista che sostiene l’attuale assetto di potere. La mia candidatura a Sindaco di Imperia era nata proprio come proposta alternativa all’attuale Amministrazione Comunale, della quale non condivido scelte, indirizzi politici ed amministrativi. Sostenere quella lista significherebbe smentire il percorso compiuto fino ad ora, le posizioni assunte nel tempo e, soprattutto, il mandato politico ricevuto dagli elettori che, con orgoglio, sento di rappresentare. La coerenza, in politica, non è un dettaglio: è un dovere nei confronti di se stessi e dei cittadini. Per queste ragioni, e di comune accordo con tutto il Gruppo Consiliare Imperia senza Padroni, è stata assunta la decisione di votare scheda bianca.

La scheda bianca non rappresenta disinteresse, ma un atto di responsabilità.

È il modo più corretto, in questo contesto, per ribadire che la democrazia non può essere svuotata dall’assenza di vere alternative e che ogni scelta politica dovrebbe essere guidata da una riflessione orientata al bene comune, non da convenienze personali o di schieramento”.