enrico ioculano

“Non possiamo più accettare che il futuro del porto commerciale di Imperia sia bloccato da ambiguità politiche e giochi di potere locali. È tempo di risposte chiare”, afferma il consigliere regionale del Partito Democratico, Enrico Ioculano.

“Il porto di Imperia rappresenta un’infrastruttura strategica del Ponente ligure”, prosegue. “Durante la campagna elettorale, il presidente della Regione Marco Bucci ha lasciato intendere alla stampa che fosse in corso un’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture per valutare l’ingresso del porto di Imperia nell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che già comprende Genova, Savona e Vado Ligure. Ma alle parole non sembrano essere seguiti i fatti. La legge è chiara: per avviare l’iter di inserimento è necessaria una richiesta formale e motivata da parte del Presidente della Regione. Ad oggi, non risulta alcuna iniziativa ufficiale in tal senso. E allora mi chiedo: Bucci ha davvero a cuore il futuro del porto di Imperia o sta solo prendendo tempo?”

“Intanto gli operatori del porto, i lavoratori, i delegati sindacali della Filt-Cgil e diverse realtà economiche del territorio hanno chiesto con forza che venga avviata questa procedura, considerata essenziale per garantire al porto imperiese un futuro all’altezza delle sue potenzialità”, dice il consigliere PD. “Non possiamo permettere che il porto di Imperia resti ostaggio di una gestione municipale imposta dall’alto, senza confronto e senza prospettiva. Serve un ente autorevole, non di un dominio autoreferenziale”.

“Per questo ho depositato un’interrogazione in Regione – che andrà in discussione la prossima settimana – per sapere se Marco Bucci ha davvero trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la richiesta prevista dalla legge per avviare l’inserimento del porto nell’Autorità del Mar Ligure Occidentale. Chi ha responsabilità istituzionali non può continuare a giocare sulla pelle del territorio e delle sue possibilità di sviluppo. Chiediamo atti concreti. Basta rinvii”, conclude Ioculano.