Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dal Gruppo Consiliare Imperia senza Padroni.
“Nei giorni scorsi, sia il Prefetto sia il Sindaco, hanno espresso pubblicamente un messaggio rassicurante rispetto al rischio di infiltrazioni mafiose nel Comune di Imperia. In particolare, il Prefetto ha affermato che “non ci sono, allo stato, evidenze operative nel capoluogo” che indichino la presenza della criminalità organizzata. Come Consigliere Comunale, non intendo smentire le istituzioni preposte al controllo del territorio, ma ritengo doveroso evidenziare come i fatti recenti, uniti ai dati ufficiali, impongano maggiore prudenza.
Proprio nei giorni passati, infatti, è arrivata la conferma della revoca ad una ditta di due appalti pubblici – quello per il servizio navetta a guida autonoma e quello per i lavori all’asilo di Piani– a seguito di una interdittiva antimafia nei confronti della M&B. Un atto che – pur nella sua piena legittimità e tempestività – smentisce nei fatti l’idea che Imperia possa considerarsi un’isola estranea a qualunque rischio di contaminazione. Alla luce di questi elementi, è legittimo interrogarsi: “Se in un comune considerato “tranquillo” si arriva comunque alla revoca di appalti per motivi antimafia, possiamo davvero parlare di rischio zero?”.
Inoltre la Direzione Investigativa Antimafia ha ribadito che la provincia di Imperia è storicamente esposta alla ’ndrangheta reggina, con presenze accertate a Ventimiglia, Diano Marina e Bordighera. La recente operazione “Ares 2021” ha portato a 22 condanne per reati aggravati dal metodo mafioso nel comprensorio dianese. Il locale di ’ndrangheta di Ventimiglia è stato riconosciuto con sentenza definitiva della Cassazione, ed è risultato collegato alle cosche calabresi.
Come Consigliere Comunale, credo che le parole del Prefetto debbano essere accolte con rispetto, ma anche tenendo in debita considerazione i dati di fatto. Perché un conto è l’assenza di indagini aperte sul Comune (anche perché se ci fossero non sarebbero pubbliche), un altro è affermare – magari in modo semplicistico – che ad Imperia “la criminalità organizzata non esiste”. Una frase che, se mai davvero pronunciata, rischia di disorientare l’opinione pubblica e depotenziare il lavoro delle forze dell’ordine. Riconoscere che esiste un rischio – pur se non ancora manifestato in forma giudiziaria – non significa diffamare la città, ma tutelarne la dignità. La legalità si difende non con le parole, ma con la coerenza tra parole e atti. E la revoca degli appalti M&B, oggi, è un atto che parla più di molte dichiarazioni.”