Un altro passo importante per il futuro di ISAH è stato compiuto oggi. Il consiglio di amministrazione, all’unanimità, ha difatti deliberato di gestire direttamente anche tutti i servizi e le attività storicamente assegnati alle cooperative, per mezzo della neocostituita ISAH Impresa Sociale, soggetto senza finalità di lucro e già iscritto al terzo settore, società interamente controllata dalla Fondazione, che oggi diventa a pieno titolo il suo braccio operativo.
“Questa scelta non è un semplice cambiamento organizzativo, ma l’affermazione di un profondo impegno morale, una promessa mantenuta verso chi ripone in noi la propria fiducia”, dichiara il CdA della Fondazione. “Con questa decisione ISAH gestirà totalmente tutti i servizi sanitari, sociosanitari, assistenziali e generali, quindi anche inclusi tutti i servizi nel tempo affidati a soggetti totalmente terzi alla Fondazione, con tutte le criticità che inevitabilmente ne sono derivate. Ciò in evidente controtendenza rispetto a tante altre realtà, la quasi totalità degli enti pubblici e delle aziende private”.
“La decisione odierna”, prosegue, “segna al contempo un punto d’arrivo e di partenza. Con questa delibera si chiude infatti un percorso lungo e articolato che, previo interpello agli organismi deputati, con l’ausilio di professionisti specializzati nel Terzo Settore, era partito già nel 2023 con il precedente CdA per la verifica dell’opportunità e della fattibilità dell’operazione e, in perfetta continuità, è proseguito con gli step successivi, ovverosia con la creazione dell’impresa sociale a inizio 2025, la definizione dei ruoli e della dotazione organica. Un punto di partenza perché da oggi tutti gli operatori, che da sempre si sentono parte della stessa squadra, lo diventano di fatto e sono chiamati, insieme ai vertici dell’Ente, a realizzare una preziosa sinergia che qualifichi in modo ancora più elevato gli alti servizi resi dalla Fondazione ai suoi utenti, realizzando appieno tutti gli scopi sociali, la mission e la vision della Fondazione”.
“Vogliamo contestualmente cogliere l’occasione, anche stigmatizzando alcune isolate ricostruzioni mediatiche fuorvianti, per ribadire alcune precisazioni ed effettuare i dovuti ringraziamenti”, sottolinea la Fondazione. “Il percorso, come detto, parte da lontano e, convintamente, questo CdA, nell’ereditare una buona pratica, l’ha portata avanti in modo convinto e unanime, effettuando scelte anche tecnicamente non semplici, ma indispensabili per garantire serenità all’ambiente, nel solo interesse degli utenti e dei lavoratori. Tra queste: la decisione unanime da parte del CdA di nominare Stefano Pugi quale amministratore unico già all’atto della costituzione dell’impresa sociale avvenuta in sede notarile il 30 aprile u.s.; la successiva manifestazione di volontà, nello scorso maggio, di chiudere i rapporti in essere con l’attuale cooperativa appaltatrice (anche con pronunce giudiziali che evidenziavano la totale giustezza delle ragioni e dell’operato della Fondazione); e ancora, sempre a maggio, l’aver ricevuto la conferma della disponibilità di chi, come il presidente Pugi, conosce perfettamente e da tempo la struttura aziendale, a svolgere nel periodo iniziale di gestione – fase stimolante quanto assai delicata e impegnativa – il ruolo di amministratore unico. Un incarico di elevata responsabilità, assunto sin da subito e senza volontariamente percepire compenso alcuno. Lo sottolineiamo anche a totale smentita delle grottesche e false notizie apparse su alcuni organi di stampa. Il tutto sempre all’insegna di una fattiva e concreta armonia che non può essere minata in modo strumentale, perché fondamento del percorso di cura e assistenza delle oltre 400 famiglie che si affidano con soddisfazione a noi e ai nostri professionisti”.
“Ci piace oggi pensare, fuor di qualsivoglia polemica, che ISAH, grazie all’impegno di chi da sempre lavora con passione e dedizione, prima di essere riconosciuto, venga apprezzato e sostenuto con atti concreti, dalle istituzioni e dai cittadini tutti. Grazie di cuore a tutti coloro che sono stati, sono e saranno parte di questo straordinario percorso iniziato 172 anni fa”, conclude la Fondazione.