I giovani sono al centro del dibattito nella seduta odierna del Consiglio Comunale di Ventimiglia, convocato in seduta pubblica e ordinaria. Sono stati infatti discussi i nuovi regolamenti per l’istituzione e il funzionamento del Consiglio dei Giovani Cittadini e della Consulta dei Giovani.
A illustrare la pratica è stato l’assessore alle Politiche Giovanili Milena Raco, rivolgendosi direttamente anche agli studenti degli Istituti Comprensivi n.1 “Biancheri” e n.2 “Cavour”, interessati direttamente dall’iniziativa, presenti in aula: “I ragazzi sono già attivi in materia, insieme ai loro docenti. Il MIUR offre alle scuole un quadro di riferimento mirato allo sviluppo dei temi propri dell’educazione alla democrazia e alla legalità e per assecondare i loro bisogni e interessi punta a una formazione di alto livello. L’amministrazione di Ventimiglia si è concentrata, per avere un percorso più mirato, ai due istituti comprensivi della città e nello specifico alle scuole secondarie di primo grado, classi prime, seconde e terze.”
Il collega di maggioranza Gabriele Amarella ha aggiunto: “Parliamo di partecipazione, educazione alla cittadinanza. Attraverso questa esperienza credo che i nostri ragazzi impareranno fin da giovani che essere cittadino non significa solo abitare una città, ma prendersene cura. Si tratta di un’occasione concreta per dare voce ai giovani e renderli protagonisti, trasformandoli in cittadini futuri più consapevoli. Investire nei giovani non è mai tempo perso perché sono il futuro della nostra comunità.”
“Presento un emendamento senza moficiare gli assetti di questa pratica perché mi sono reso conto che ci sono delle realtà non solo statali non coinvolte. Io propongo di aggiungere al Consiglio dei Giovani Cittadini n.5 studenti appartenenti alla quinta elementare dei plessi scolastici anche privati, come per esempio agli alunni di Santa Marta, da eleggere a rotazione. Considerati i pochi mesi di distanza, a livello di età, tra gli studenti di quinta elementare e quelli prima media mi sembrerebbe corretto dare voce anche agli studenti delle scuole primarie”, ha aggiunto il consigliere Gaetano Scullino.
“L’osservazione del consigliere Scullino è molto intelligente e capisco le sue motivazioni, purtroppo ci siamo accordati con dirigenti, docenti e vicari scolastici per iniziare questo progetto con gli studenti delle scuole medie”, ha risposto l’assessore Raco. “Ogni sezione avrà un consigliere e ognuno, in base alle proprie predisposizioni, avrà il suo ruolo all’interno del Consiglio. Per il futuro discuteremo questa proposta, che ora partirà in via sperimentale. Abbiamo discusso sulla possibilità di far assistere gli alunni delle classi quinte della scuola primaria alle riunioni del Consiglio dei Giovani Cittadini.”
È stata decisa di comune accordo, per limitare la competitività tra gli studenti, l’assenza della giunta vera e propria: non ci saranno assessori, ma solo consiglieri, commissioni, presidente e vice presidente.
Dopo i saluti del primo cittadino Flavio Di Muro agli studenti presenti in aula e i complimenti ai colleghi per la proposta attenta ai giovani ventimigliesi, il Sindaco ha annunciato: “Alla prima seduta parteciperà tutta la giunta, non una sola figura in rappresentanza, e invito tutto il Consiglio a fare lo stesso. Voglio impegnarmi, e sono certa che i miei colleghi come me, per essere pronto a incidere sulle future generazioni. Ci siamo candidati guardando al futuro dei nostri figli, non per il mero status quo“.
La pratica non emendata è stata infine approvata all’unanimità.
Il quinto punto all’ordine del giorno, inerente alla Consulta Giovanile, è stata nuovamente illustrato dall’assessore Raco in quanto pratica già emendata: “La Consulta potrà essere composta da giovani tra i 14 e i 17 anni che vivono Ventimiglia nella sua interezza. Avrà un regolamento proprio e un’assemblea. Nella prima seduta verranno eletti un Presidente, un Vicepresidente e un Comitato di Indirizzo – con le stesse figure e ulteriori 5 membri – che sarà l’organo che andrà a organizzare ciò che sarà di competenza delle Commissioni di Lavoro, che coincideranno con quelle del Consiglio dei Giovani Cittadini. I due organi saranno infatti in stretta collaborazione tra loro e con l’amministrazione, la quale si occuperà di portare avanti le loro proposte.”
Il consigliere di maggioranza Roberto Parodi ha spiegato poi l’emendamento presentato al fine di modificare i limiti d’età della Consulta, riducendola ai 17 anni ed escludendo la fascia fino ai 25 anni, usualmente inserita.
Il collega di minoranza Gaetano Scullino si è mostrato favorevole alla pratica e all’emendamento, per poi cedere la parola ad Alessandro Leuzzi: “Continua a farmi strano il fatto che si facciano gli emendamenti dalla stessa parte da cui partono le proposte, comunque resto d’accordo sul contenuto dello stesso e voterò a favore.”
Il consigliere Tiziana Panetta ha sottolineato come, a suo parere, sarebbe necessario piuttosto ampliare l’età fino ai 30 anni, dando un’opportunità ai giovani di partecipare più attivamente alla vita politica. Il collega Parodi ha poi spiegato: “A 18 anni si acquisisce il diritto al voto, si comincia a sviluppare una propria ideologia politica. Nasce da questa consapevolezza la mia proposta.”
La proposta di emendamento è stata poi votata favorevolmente da tutti i consiglieri, seguita dalla pratica stessa.