âSi tratta di una giornata storica che la Liguria aspettava da 25 anni, dal 1997 data di approvazione della legge urbanistica regionale. Con lâok del consiglio al Piano Territoriale regionale finalmente la Liguria si dota di uno strumento fondamentale per i prossimi venti anni. Una regione piĂč vivibile, con piĂč infrastrutture e servizi per i cittadini, con piĂč opportunitĂ per le imprese, che valorizza lâentroterra, rispetta lâambiente ed Ăš piĂč resiliente. Un piano che nasce, fin dalle sue prima fasi, da un confronto con il territorio e con tutti i soggetti istituzionali per dare un futuro soprattutto alle nuove generazioniâ. CosĂŹ il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e lâassessore regionale allâUrbanistica Marco Scajola in merito allâadozione in consiglio regionale del PTR, il Piano territoriale regionale.
Al centro del Piano territoriale regionale anche la riqualificazione delle Aree urbane della Liguria, partendo dalle cittĂ , con una programmazione strategica che prevede un rilancio focalizzato su servizi funzionali, innovativi, qualificati ed infrastrutture, volto a migliorare il benessere dei cittadini. Una pianificazione, quindi, utile a porre maggior attenzione allâambiente. Nel programma sono inserite anche le conurbazioni costiere (aree urbane costiere con servizi ed infrastruttura di livello sovralocale) per le quali Ăš previsto uno sviluppo armonico dei servizi, coordinato dai Comuni del comprensorio, per migliorare la qualitĂ di vita degli abitanti e turisti. Il piano prevende anche di rendere lâarea costiera maggiormente resiliente rispetto alle variazioni climatiche, puntando su una riqualificazione del territorio e della sua immagine, in unâottica di sviluppo sostenibile.
Sono 27 le aree di rigenerazione urbana selezionate dal PTR su tutto il territorio regionale. In particolare: nellâimperiese sono 6 e riguardano lâex parco ferroviario del Roja, lâarea delle serre abbandonate di Camporosso, lâambito di rigenerazione a Vallecrosia, la pista ciclo-pedonale nel tratto tra Imperia e Andora e la riqualificazione dellâarea di Peglia e lâex parco ferroviario del Nervia, per un totale di 62 ettari.
Nel Savonese sono 8 le aree di rigenerazione urbana e riguardano: la riorganizzazione del territorio connesso al raddoppio ferroviario Andora-Finale, il riordino del waterfront savonese (Miramare e Margonara), lâarea della stazione ferroviaria da dismettere di Albenga e la correlata area relativa alla nuova stazione, lâarea delle caserme di Albenga, il riordino del sistema agricolo-produttivo della piana di Albenga, il riordino del sistema produttivo dismesso delle Bormide, lâarea retroportuale di Vado Ligure per un totale di circa 1700 ettari.
Nel Genovese le aree di rigenerazione urbana sono 8 e riguardano il parco del Polcevera, il waterfront di Levante, lâarea colmata di Chiavari, lâarea del parco tecnologico degli Erzelli, ponte Parodi e il recupero dellâedificio Hennebique, lâarea relativa ai parchi ferroviari di Busalla e Ronco Scrivia, lâarea presso lo svincolo autostradale di Rapallo, il prolungamento di Viale Kasman a Chiavari, per un totale di 130 ettari.
Nello Spezzino sono 5 le aree di rigenerazione urbana e riguardano: la riconversione delle aree Arsenale Militare della Spezia, il waterfront della Spezia, lâarea retroportuale e la piana di Santo Stefano Magra, la riconversione delle aree Enel e la riqualificazione dellâisola Palmaria per un totale di 350 ettari.
Ammonta dunque a 2.240 ettari circa il territorio che potrĂ essere riqualificato senza comportare alcun consumo di nuovo suolo che sarĂ invece restituito ad usi urbani e maggiormente fruibile dai cittadini.
âTrattandosi di aree giĂ insediate e infrastrutturate â spiega lâassessore Marco Scajola â gli interventi previsti vanno nella direzione del recupero del costruito piuttosto che dellâimpegno di nuove aree libereâ.
Uno dei punti cardine del programma Ăš rappresentato dalla valorizzazione dellâentroterra, per il quale sono previsti interventi utili a contrastare il progressivo spopolamento, favorendo lâinsediamento di start up innovative attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche e tutelando le caratteristiche ambientali e paesaggistiche.
âQuesto piano offrirĂ un quadro di riferimento per la Liguria â concludono Toti e Scajola â per attuare le strategie del PNRR con il quale condivide gli obiettivi e i principi, tra cui la transizione verde, in coordinamento con gli altri obiettivi della strategia nazionale di sviluppo sostenibileâ.
Dopo lâadozione in consiglio regionale per il PTR si aprirĂ una nuova fase di confronto con il territorio per arrivare alla definizione conclusiva e quindi allâapprovazione del piano, comprensivo della Valutazione ambientale strategica.