Ă mancato nella sua dimora a 91 anni lâimprenditore Ciro Capacci, padre dellâex sindaco di Imperia Carlo Capacci. I funerali si svolgeranno lunedĂŹ 3 gennaio, alle ore 15, alla basilica San Giovanni di Imperia. Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, lascia la moglie e i figli Carlo, Cristina e Corrado.
Nato a Oneglia il 4 aprile 1930, ha trascorso lâinfanzia nel periodo prebellico e la prima adolescenza tra la guerra e lâoccupazione. A 17 anni, in seguito alla prematura scomparsa del padre, nel 1949 venne assunto dal pastificio Agnesi nel reparto officina con qualifica di operaio. Dopo aver conseguito privatamente il diploma di scuola superiore venne promosso impiegato. La sua passione per la meccanica gli diede modo di progettare e realizzare macchine per i pastifici. In pochi anni fu promosso capo officina dellâazienda. Nel 1958 la decisione di lasciare quellâimpiego per cominciare con i pochi soldi della liquidazione la carriera imprenditoriale.
Erano gli anni del grande boom economico italiano e lâedilizia era unâattivitĂ abbastanza semplice in cui non erano richiesti grandi capitali nĂ© troppa burocrazia: si offriva in permuta al proprietario del terreno una porzione del costruito, si cominciava a prevendere e con i soldi delle prevendite si finanziava la costruzione. Grazie a questa intuizione lâimpresa ebbe successo ed il primo passo della vita da imprenditore andĂČ a buon fine, realizzando edilizia residenziale e popolare.
Dopo una serie di operazioni di sviluppo immobiliare nel territorio della provincia di Imperia a cavallo degli anni â70 e â80, nel 1983 si presentĂČ lâopportunitĂ di rilevare una quota di azioni del pastificio Agnesi; si ritrovĂČ nuovamente coinvolto nellâazienda da cui era partito, 34 anni prima, da semplice operaio.
Nel 1985 divenne amministratore delegato dellâAgnesi SpA. In pochi anni un pastificio prevalentemente regionale era diventato la seconda azienda del settore in Italia: la campagna âSilenzio parla Agnesiâ, concepita sotto la sua dirigenza, segnĂČ lâapice della storia aziendale, oltre che valere la âPalma dâoroâ al Festival di Cannes delle pubblicitĂ .
Tanto successo non passĂČ inosservato: il gruppo francese BSN Danone ebbe modo di acquisire una quota di minoranza dellâazienda, iniziando un percorso di lenta crescita nellâazionariato che culminĂČ nel 1990 con lâacquisizione della maggioranza. La dirigenza del gruppo francese lo nominĂČ presidente e amministratore delegato. Negli anni successivi avvenne lâintegrazione con le altre aziende alimentari acquisite durante gli anni in Italia (riso Flora, dado Liebig, pasta Ponte, tra gli altri). Al termine del percorso di fusione che portĂČ alla realizzazione di unâazienda con circa 500 dipendenti, 5 stabilimenti, 300 miliardi di lire di fatturato, divenne presidente della societĂ .
Dopo alcuni anni si dimise dalla presidenza del gruppo Agnesi, ricominciando ad operare nel settore immobiliare sul territorio imperiese non piĂč come costruttore, ma come immobiliarista. Nel marzo 2020 aveva donato i respiratori polmonari al reparto pneumologia dellâospedale di Imperia, poi diventato reparto Covid.