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Quest’anno a Santo Stefano al Mare ricorrono i 500 anni dalla visita di Papa Adriano VI, evento che ha lasciato un profondo ricordo nella comunità tramite il Crocifisso della Tempesta, opera esposta oggi sopra l’altare maggiore. La leggenda ammanta le origini dell’opera, ma da quel frammento si è risaliti alla verità storica tramite il libro “Itinerarium Adriani Sexti”, resoconto del viaggio compiuto dal pontefice dalla Spagna fino a Roma.

“Vogliamo ricordare la sosta di papa Adriano VI, un momento importante della nostra storia: col suo veliero si era diretto a Monaco per rendere omaggio al principe Luciano I, ma venne assaltato proprio sotto la rocca da Andrea Doria e i suoi corsari – ci racconta il parroco Don Umberto Toffani – senza che vi fosse una bava d’aria, in quel preciso istante scoppiò una tempesta che lo salvò, facendolo allontanare fino a giungere a Santo Stefano. In questa chiesa celebrò la festa dell’Assunta nel 1522″.

“Verranno organizzati alcuni eventi per ricordarlo, come la benedizione della prima pietra del nuovo asilo il 15 di agosto e il confezionamento di due paramenti sacri col suo stemma”.

Il Crocifisso della Tempesta svetta nella parrocchiale: “Adriano non lasciò il crocifisso, ma una somma per scolpirlo come gesto di gratitudine alla popolazione che lo aveva accolto dopo il fatto. Per noi è molto caro, ci ricorda che nella tempesta troveremo sempre qualcheduno che tiene le braccia allargate per stringerci e darci sicurezza”.