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Si stanno moltiplicando le manifestazioni di protesta in tutta Italia da parte di categorie particolarmente penalizzate dalle misure restrittive decise dal Governo e spesso inasprite dai governatori regionali, con lo scopo di contenere la diffusione del virus.

Sanremo non fa eccezione. La capitale turistica della Riviera dei Fiori ha sempre avuto al suo arco le frecce necessarie per fare la differenza ma da un anno si ritrova allo stesso livello di tutte le altre. Casinò chiuso, Festival blindatissimo, di nuovo annullato il Corso Fiorito, Milano-Sanremo vietata al pubblico come il rally e in più chiusure improvvise decise poche ore prima della loro entrata in vigore.

Il vaso è colmo e bene ha fatto il sindaco Biancheri che ha annunciato l’impegno, da parte del Comune, di 300mila euro una-tantum a ristoranti e bar in attesa dei ristori veri promessi a più alti livelli. Sarà bastato a tenere calme le acque? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Di Baldassare presidente locale di Confcommercio.

“Innanzitutto voglio ringraziare il Sindaco – dice – che non si è mai dimenticato quello che abbiamo dovuto subire durante la settimana del Festival con il balletto dei colori deciso dalla Regione sulla pelle dei commercianti che si erano preparati caricando la cambusa di scorte per affrontare la pacifica invasione festivaliera prima di sapere di essere stati cacciati nel colore arancione rinforzato con chiusura obbligatoria. Il danno subito è stato molto grave, quello economico si può anche cercare di quantificare mentre il danno psicologico lo stanno ancora pagando tutti”.

“E’ già passato più di un mese – conferma Di Baldassare – sappiamo che la burocrazia è lenta ma bisogna dire che prima dell’annuncio il Sindaco ce ne aveva parlato più volte. Ma diventa difficile tener buoni e calmi gli associati, io cerco di parlare con tranquillità ma ho una gran rabbia dentro, non giustifico certe manifestazioni ma non le posso nemmeno condannare se tra chi protesta vedo genitori che non possono più fare la spesa”.

“Un messaggio positivo? Non può che essere di speranza. Ieri Confcommercio ha avuto un incontro a Genova con il presidente Toti che ci ha rassicurati dicendo che a metà maggio, se non prima, si ripartirà e quindi – conclude – il messaggio è solo quello di non mollare, con l’auspicio che non siano state le solite parole per tenerci buoni”.