
âSenza nessuna avvisaglia, abbiamo appreso allâimprovviso del provvedimento che ci impone la chiusura. Sabato sera me lâha detto una dipendente che stava navigando su internet ma io ho detto: lo hanno messo come possibilitĂ ma vedrĂ che non accadrĂ . Invece Ăš di nuovo accadutoâ.
Walter Vacchino, amministratore del gruppo Ariston srl di Sanremo, racconta cosĂŹ come Ăš venuto a conoscenza dei provvedimenti del Dpcm del 24 ottobre che ha deciso di chiudere anche tutte le sale cinematografiche e i teatri, compreso lâAriston di Sanremo.
âLa funzione di cinema e teatri â dice â oltre ad una proposta culturale, Ăš di offrire anche un momento di convivialitĂ e incontro tra le persone, un aspetto fondamentale per un Paese cosĂŹ come Ăš fondamentale per un Paese mettere in campo buonsenso e responsabilitĂ . Il nostro settore porta avanti un disegno di evoluzione della societĂ civile e il nostro buonsenso ci porta ad essere compatti e allineati con quelle che sono le necessitĂ del momento. Dobbiamo chiudere per evitare i contatti? Bene, ci adeguiamo al decreto perchĂ©, ci dicono, bisogna evitare di appesantire lâemergenza sanitariaâ.
âCome settore perĂČ, noi abbiamo tutti la consapevolezza di aver adempiuto a tutte le direttive che ci sono state imposte quattro mesi fa, dal termoscanner agli impianti di condizionamento. Questa presa di responsabilitĂ di tutti noi, ha fatto sĂŹ che nei 2720 eventi soprattutto teatrali che si sono svolti in Italia questâestate visti da quasi 350mila spettatori non si sono verificati casi di⊠influenza tranne che per un solo spettatore. Questo Ăš un dato che in questo mondo che si regge sui dati e sulle cifre che sentiamo ogni giorno va letto come tale ed Ăš il frutto non solo della fortuna ma anche del lavoro che abbiamo fatto con grande senso di responsabilitĂ e coscienzaâ.
âMi preoccupa il fatto â spiega Vacchino – che una sala cinematografica o un teatro possano essere adesso identificati come pericolosi. Siamo stati chiusi obbligatoriamente dal 23 febbraio al 15 giugno ma la carenza di pellicole da proporre ha concentrato la nostra vera ripartenza da metĂ agosto. Questi due mesi ci hanno consentito di riallacciare il dialogo con il pubblico ed ora questo dialogo si interrompe nuovamenteâ.
âUno stop di tre settimane e poi?â si chiede il patron dellâAriston âLe curve epidemiologiche che ci presentano giorno dopo giorno sono in preoccupante crescita. Quando potremo riaprire chiedo che il Governo dia un sostegno alla categoria che non devâessere solo economico ma anche dal punto di vista morale, riaffermando che le sale sono luoghi sicuri, che non si rischia il contagio in modo superiore che altrove e che cinema e teatri tornino ad essere luoghi anche di incontro e di dialogo tra le personeâ.
âTutti i problemi collegati ai nostri dipendenti, ai collaboratori ed agli artisti â conclude Walter Vacchino – rimangono e vanno risolti nelle sedi competenti. Noi vogliamo mantenere alta la nostra dignitĂ dando lâesempio di fare la nostra parte e accettare questo sacrificio che deve essere utile per sconfiggere il virusâ.