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Ventimiglia ha celebrato questo pomeriggio, nel salone consiliare del Comune, la tradizionale cerimonia dello scambio degli auguri natalizi tra le associazioni cittadine, con un momento simbolico particolarmente atteso: la consegna della 40esima giara della “Strena de Deinà” al sindaco della città. Ogni giara rappresenta un antico mestiere, quest’anno quello del ceramista, scelto per richiamare l’attenzione su un’arte che negli ultimi anni ha perso parte della propria centralità.

Il primo cittadino Flavio Di Muro, ha aperto la cerimonia con parole di gratitudine: “Anni di impegno, di passione e di professionalità. Questa è anche la serata in cui facciamo gli auguri di Natale alle associazioni cittadine, il cuore pulsante di Ventimiglia. Ringraziamo tutti i volontari per il lavoro che svolgono per la comunità durante tutto l’anno”.

Marco Scullino, console rappresentante della “Cumpagnia d’i Ventemigliusi”, ha sottolineato il valore condiviso dell’iniziativa: “Abbiamo scelto la giara come protagonista della manifestazione, riscoprendo un mestiere antico partendo dalle origini di Ventimiglia fino ai giorni nostri. Questo percorso è stato possibile grazie al contributo di Daniela Gandolfi, curatrice del MAR, e di Dario Canavese, che ha illustrato il mestiere, e naturalmente di Clara Perotti, protagonista indiscussa della cerimonia, che ha realizzato tutte e 40 le giare consegnate ai sindaci nel corso degli ultimi quarant’anni”.

La ceramista Clara Perotti, da sempre interprete di questa tradizione, ha raccontato con emozione il valore simbolico della sua arte:
“Queste parole sono state un’invenzione di Luigino Maccario, che ha ideato di regalare questa giara come dono al sindaco ogni anno. La giara di quest’anno rappresenta il mestiere del ceramista. Sono fortunata a poter decorarla personalmente, al tornio, continuando una tradizione che porto avanti da 40 anni”.

Riguardo al ruolo della ceramica nella società contemporanea, Perotti osserva: “Non è un mestiere dimenticato, ma purtroppo è stato sempre meno valorizzato. L’artigianato artistico in Italia ha perso importanza negli anni; la concorrenza delle ceramiche importate dall’Oriente ha reso ancora più difficile mantenere vive le botteghe tradizionali”.

Un momento particolarmente simbolico della cerimonia ha riguardato il racconto della giara realizzata durante l’alluvione che colpì la città di confine nel 2020, un’opera creata interamente a mano in condizioni difficili: “La giara fu dedicata agli ‘angeli del fango’. Io avevo il laboratorio devastato dal fango, non avevo più un tornio, non avevo più colori, e sono riuscita a modellarla tutta a mano, e ho fatto questo bassorilievo dove ci sono decorati un ragazzo e una ragazza che spalano. La particolarità è che il fango che spalano è il vero fango del Roja. Ho attaccato i pezzettini del fango dell’alluvione perché, in effetti, il fango è argilla, quindi lì c’è un forte valore simbolico. È la giara a cui sono più affezionata”, ricorda la ceramista.

Durante la cerimonia si sono susseguiti momenti di poesia dialettale a cura di Adina Gilardi e interventi di storici della tradizione locale, tra cui Rita Zanolla, già console della Cumpagnia d’i Ventemigliusi dal 1998 al 2011, che ha raccontato antichi usi e significati ormai quasi dimenticati.

La cerimonia si è conclusa con la consegna della quarantesima giara al sindaco Di Muro, decorata con frutta secca e essiccata e fronde di alloro, simbolo di speranza e prosperità per il nuovo anno.

Nel video servizio a inizio articolo le interviste complete a Flavio Di Muro, Marco Scullino e Clara Perotti.