Giornata di festa oggi a Varase, frazione di Ventimiglia, con l’inaugurazione del progetto “Terzosorriso”, promosso dall’associazione Spes. La nuova struttura, accompagnata da una targa commemorativa, è dedicata alla socialità e all’allenamento nell’autogestione dei pazienti, con l’obiettivo di favorire autonomia, inclusione e partecipazione alla vita della comunità.
Dal 2006, l’associazione Spes gestisce i primi due piani dell’immobile di via Comunale di Varase, convenzionati con il Servizio sanitario nazionale. La struttura ospita un appartamento di sei posti, completo di cucina, bagni, salotto e sala ricreativa, realizzato grazie al finanziamento del PNRR, Missione 5 “Inclusione e coesione”, Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, Sottocomponente 1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale”.
L’iniziativa integra il sostegno domiciliare, i servizi residenziali e i percorsi di inclusione socio-lavorativa, coinvolgendo una rete di enti locali, cooperative e professionisti sanitari. Attualmente, i due appartamenti ospitano complessivamente 12 persone con disabilità di grado medio-lieve, di età compresa tra 18 e 65 anni, offrendo spazi condivisi per la vita quotidiana e attività ricreative, educative e lavorative. Oltre alla sede di Varase, un’altra residenza è attiva a Perinaldo, presso l’ex scuola elementare concessa in comodato d’uso dal Comune.
Il progetto adotta un approccio personalizzato, basato su valutazioni multidimensionali, e coinvolge attivamente i beneficiari nella definizione di obiettivi e percorsi, promuovendo inclusione, empowerment e piena partecipazione alla vita comunitaria. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Comune di Ventimiglia, Direzione dei Servizi Socio Sanitari, associazione Spes, Cooperativa Sociale Spes, Cooperativa Jobel e Impresa Sociale “ME We” Abitare Collaborativo, con il supporto del servizio Disabilità Adulta di Asl1 Imperiese.
Le parole di Matteo Lupi, Fabrizio Polverini, Maria Elena Galbusera e Milena Raco
“È un percorso bellissimo”, esclama Matteo Lupi, presidente della Spes, “perché coinvolge famiglie, operatori e servizi sociali. Oggi quattro persone possono vivere una casa propria, ma in futuro diventeranno dodici”.
Il progetto prevede attività ricreative e conviviali. “La giornata inizia insieme con la colazione”, ha spiegato Lupi, “poi ciascuno va al lavoro, chi nella ristorazione, chi in agricoltura. Al pomeriggio ci sono attività ricreative come palestra, ginnastica o la spesa, e la sera si cena di nuovo tutti insieme”.
Nel fine settimana inoltre, gli operatori organizzano uscite sociali, favorendo la completa integrazione dei partecipanti nella comunità.
Un altro elemento centrale del progetto è l’attenzione ai dettagli domestici. “Non è solo un posto dove vivere”, ha aggiunto Fabrizio Polverini, direttore socio-sanitario di Asl1, “ma un ambiente studiato anche nei colori, per dare sicurezza e senso di appartenenza. Qui le persone non sono passive: coltivano orti, partecipano ad attività e costruiscono il proprio futuro”.
A oggi, con l’apertura del terzo piano, la proposta si arricchisce con una formula più indipendente e innovativa. “È il primo progetto di questo tipo in provincia di Imperia”, ha sottolineato Maria Elena Galbusera, direttore generale di Asl1, “ed è nato dalla collaborazione tra terzo settore, Comune e istituzioni. Non è solo una casa, ma un percorso di autonomia abitativa e lavorativa che può diventare un modello da replicare”.
Durante l’inaugurazione, l’assessore ai Servizi sociali Milena Raco ha voluto ringraziare e omaggiare tutte le figure che si sono impegnate in questo progetto: “Ho la fortuna di poter portare i miei sogni a occhi aperti e trasformarli in progetti grazie agli uffici che lavorano al mio fianco e sempre con estrema dedizione”.
Nel video servizio a inizio articolo le interviste complete a Matteo Lupi, Fabrizio Polverini, Maria Elena Galbusera e Milena Raco.