Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa di Domenico “Nico” Martinetto (“Ventimiglia nel cuore” con Federazione Civica per Tiziana Panetta sindaco) a seguito del consiglio comunale odierno a Ventimiglia.
“In riferimento alle recenti notizie apparse sulla stampa locale circa la presunta incompatibilità tra il mio incarico nel consiglio comunale di Ventimiglia e il ruolo da me ricoperto all’interno della Fondazione Chiappori, ritengo doveroso fornire alcune precisazioni.
Il mio impegno all’interno della Fondazione, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione, è svolto a titolo totalmente gratuito, senza percepire alcun compenso né rimborso spese. È un incarico che porto avanti con spirito di servizio, con l’unico obiettivo di garantire continuità e qualità a una realtà fondamentale per il nostro territorio.
La mia volontà di proseguire fino alla scadenza naturale del mandato, fissata al 6 marzo 2026, nasce dal rispetto per la fiducia che mi è stata accordata con il conferimento dell’incarico e dal senso di responsabilità nel voler portare a termine il lavoro iniziato.
La Fondazione Chiappori non è solo un nome: è una comunità composta da 65 ospiti e 35 lavoratori, 100 famiglie la cui quotidianità è il futuro dipendono anche dalle decisioni del CdA da me presieduto. In questi cinque anni, ogni scelta è stata guidata esclusivamente dall’interesse dell’ente e dalla volontà di migliorarne le condizioni strutturali, gestionali e umane.
Abbiamo affrontato momenti difficili come la pandemia COVID-19, sempre con trasparenza e responsabilità, investendo energie per tutelare i dipendenti, valorizzarne la professionalità e garantire agli ospiti dignità, cura e benessere.
Desidero inoltre esprimere un sincero ringraziamento ai consiglieri comunali di opposizione e anche allo stesso sindaco che, nel corso della discussione, hanno pubblicamente riconosciuto e lodato il lavoro svolto in questi anni alla guida della Fondazione. Le loro parole sono per me motivo di orgoglio e conferma del senso di responsabilità con cui ho affrontato ogni decisione.
Devo però rimarcare, in riferimento alle esternazioni del sindaco secondo cui dovrei decidere se sedere tra i banchi della maggioranza o della minoranza, che noi siamo dove i risultati elettorali ci hanno collocato.
Inoltre, rispetto alle dichiarazioni unilaterali secondo le quali, nello spirito di collaborazione, avrei dovuto confrontarmi direttamente con il Sindaco prima di inviare la relazione dell’avvocato, è necessario precisare che tale relazione mi è sembrata doverosa stante l’espressa richiesta da parte degli uffici di protocollare le mie dimissioni dal CdA per una una precisa esigenza tecnico-amministrativa.
La mia eventuale entrata in consiglio comunale non modifica né condiziona il mandato ricevuto dai cittadini, così come non è influenzata dal mio ruolo nella Fondazione Chiappori, che è e resta un incarico di volontariato, nonostante il peso delle responsabilità che esso comporta.
Prendo atto che qualcuno, nel dibattito pubblico, sembra auspicare un mio passo indietro prima della scadenza naturale del mandato, forse per favorire l’ingresso di un profilo più gradito. Se questa fosse davvero l’intenzione, almeno il quadro si chiarisce.
Tuttavia, di fronte a una polemica che considero pretestuosa e che rischia di gettare ombre infondate sulla serenità e sull’operato della Fondazione, ritengo doveroso dichiarare che in tal caso le mie dimissioni sono già pronte. Non per pressioni politiche, ma perché la serenità della casa di riposo viene prima di ogni altra cosa. Se il mio passo indietro può evitare ulteriori strumentalizzazioni e tutelare il buon nome della Fondazione, non esiterò a compierlo.
Sono convinto che servire il proprio Comune e continuare a sostenere la Fondazione, nel rispetto della normativa vigente, non siano ruoli in contrasto, ma espressioni complementari di un impegno civico coerente e costante.
In attesa che gli organi preposti si esprimano in maniera definitiva, continuerò a operare con serietà e nel rispetto delle istituzioni, come ho sempre fatto”.