dina la ventemigliusa

Nasce a Ventimiglia il progetto “Dina la Ventemigliusa”, frutto dell’unione di tradizione e una serie di tecnologie, nell’ottica di dare vita al passato attraverso occhi più giovanili.

“È un’idea proposta da Confesercenti e favorevolmente accolta dal Tavolo del Turismo. Un’iniziativa che ha avuto per noi l’opportunità di unire turismo e innovazione, per dare voce all’arte in senso più ampio”, ha esordito l’assessore Serena Calcopietro. “La figura è nata a partire dall’abito storico e rappresenta quella che è la nostra tradizione e le culture popolari dei paesi vicini, dando la possibilità di connotarci anche nei siti turistici e commerciali.”

Attraverso dei QR Code scansionabili Dina, nei suoi classici abiti ventimigliesi composti dalla caratteristica gonna bianca e rossa a righe, racconterà storia e cultura di punti strategici della città, spiegandole al turista e al residente. A questo fine Dina parlerà infatti tutte le lingue del mondo, agganciandosi al browser di chi scansionerà il codice.

I sei luoghi protagonisti dell’iniziativa sono Forte dell’Annunziata, la Biblioteca Aprosiana, l’ufficio IAT della Stazione, il Museo dei Balzi Rossi, Area Archeologica di Nervia e i Giardini Hanbury. In questi luoghi a partire dal mese di settembre verranno posizionati dei totem, mentre negli esercizi commerciali saranno affissi degli adesivi.

Il nome, dopo attenta discussione, è stato scelto in correlazione al termine di San Segundina. L’abito femminile ventimigliuso originale, da cui ha preso forma l’iconografia attuale di Dina, è stato decodificato a partire da uno scritto di Luigino Maccario, storico membro della Cumpagnia d’i Ventemigliusi. Ad occuparsi del design è stata Marika Martini, illustratrice di Sanremo. Per la parte di sviluppo della realtà aumentata a lavorare sul progetto è stato, invece, l’olandese residente a Sanremo Bram Van Den.

“È un grande lavoro di squadra, costruito piano piano. Abbiamo delle bellezze uniche che non riusciamo a valorizzare abbastanza a occhi interni ed esterni”, ha commentato il Presidente cittadino di Confesercenti Sergio Scibilia. “Siamo partiti da un qualcosa che secondo me va rilanciato, un patrimonio storico: proprio da questo abito caratteristico dietro cui si nasconde una storia fondamentale”.

Creato come modello 3D Dina avrà un rendering in tempo reale, muovendosi e parlando in modo fluido su ogni dispositivo abilitato: cellulare, pc, tablet. La tecnologia fa inoltre sì che Dina compaia esattamente nel punto giusto, seguendo gli spostamenti. Sei tasti introduttivi seguiranno poi la sua comparsa, dando via all’esperienza.

“Dina darà la possibilità di girare la città, capire la storia del sito di riferimento, visitare e immergersi senza alcun tipo di barriera. Lanceremo un progetto a tutto tondo e infatti chiederemo agli esercizi commerciali di aderire. Il turista potrebbe trovare questo QR Code in un ristorante, nella sua camera d’albergo, in un negozio. Abbiamo utilizzato fondi pubblici grazie alla tassa di soggiorno e oggi questo progetto diventa patrimonio del Comune, Confesercenti e la Cumpagnia d’i Ventemigliusi saranno dei partner”, ha concluso Sergio Scibilia.