Si è tenuto questa sera il Consiglio Comunale a Ventimiglia, convocato in seduta pubblica straordinaria e avente 5 punti all’ordine del giorno.
A chiudere la riunione è stata la pratica più attesa: la proposta di variante al piano urbanistico comunale per la modifica della disciplina urbanistica finalizzata alla previsione di un complesso ricettivo e residenziale in zona Porto-Scoglietti e un polo servizi in area Campasso.
In breve, gli ambiziosi progetti del Waterfront – Borgo del Forte e del Borgo del Forte Campus.
Due tematiche di rilievo nel panorama cittadino da diverso tempo, entrambe protagoniste di diverse discussioni circa la pubblica utilità della concretizzazione delle stesse.
“È proprio vero: questa è la pratica clou dell’ordine del giorno e la variante urbanistica più importante della storia di Ventimiglia. Innazitutto per i numeri che va a generare: stiamo parlando di 198 milioni di investimento privato, con un impatto economico in fase di sviluppo di 564 milioni di euro, con una previsione occupazionale tra i 500 e i 600 lavoratori annui in media. Non capita tutti i giorni di ricevere proposte di questo calibro. Noi ci dobbiamo far trovare pronti e come amministrazione lo abbiamo fatto”, ha esordito il Sindaco Flavio Di Muro. “È sicuramente un’emozione presentare questa delibera, portarla oggi perché festeggiamo quasi i due anni di mandato di questa amministrazione. Abbiamo iniziato l’iter con un impulso a un parere necessario per la messa in sicurezza dell’area antistante al porto, ci siamo messi subito al lavoro per costruire la delibera che discuteremo oggi. In due anni abbiamo fatto molto per una pratica partita da lontano e che ha superato 4 amministrazioni. Ho voluto far conoscere gli investitori privati e il presidente della Regione, Marco Bucci, poco dopo la sua elezione perché questo è l’investimento privato più corposo dell’intera Regione. Il presidente Bucci e la sua giunta stanno attendendo gli esiti di questa pratica e questo voto del Consiglio Comunale.”
L’obiettivo della giunta Di Muro è dare un nuovo volto a Ventimiglia nella sua interezza, non soltanto ai quartieri della Marina San Giuseppe e di Nervia, interessati principalmente dai progetti.
“Una nuova scuola internazionale, con annessi nuovi impianti sportivi, non deve essere a disposizione solo di chi può permetterseli: devono essere di qualità, ma l’accesso a queste strutture deve essere garantito ai ventimigliesi e ciò è inserito in questa delibera. Per quel che riguarda il cronoprogramma, prevede la realizzazione delle opere nel corso dei prossimi 3 anni: contiamo di tornare in Consiglio Comunale per la fine dell’anno, dare poi i permessi di costruire, arrivare nel 2028-2029 a inaugurare la scuola internazionale per cercare di dare alle future generazioni ciò che la mia generazione e quelle precedenti non hanno potuto avere nella propria città. Dobbiamo farci trovare a braccia aperte per accogliere gli investitori italiani ed esteri che vogliono migliorare la nostra città, non per noi ma per i nostri figli”, ha concluso.
L’assessore Adriano Catalano ha poi preso la parola, visibilmente commosso: “Per la prima volta l’intervento posto alla vostra attenzione riguarda l’edilizia residenziale, poliservizi, una riqualificazione totale. Dopo innumerevoli valutazioni di merito siamo arrivati al momento della scelta. Purtroppo l’immagine che per differenti e molteplici ragioni si era creata per chi ci osservava da fuori era altamente compromessa: il mio intervento sarà una riflessione di tipo meramente politico. Il Waterfront potrebbe diventare davvero un’occasione di riscatto con risvolti ambientali, economici e culturale. A mio parere non abbiamo ragionato a sufficienza su quale impatto questo progetto nel suo insieme potrebbe avere per l’intero territorio. L’impatto positivo per l’intera comunità ventimigliese posso affermare che sarà non solo in termini di posti di lavoro, non solo in termini di entrata nelle casse comunali, non solo nelle opere pubbliche previste, ragioni che da sole giustificherebbero l’approvazione, ma soprattutto la vera ragione sta nel complessivo aumento del valore immobiliare di quanto già esiste e che andrebbe ad aumentare grazie all’impatto dell’intervento di riqualificazione.”
“Circa un anno vedevo per la prima volta il progetto del Waterfront e in quello stesso momento, vedendo quel progetto, ritrovavo Monte Carlo. Quello stesso giorno ho detto all’assessore Catalano che per me è sì. Questo è un sogno per me: lo sviluppo di questa città arriva dalla nostra vicina Monte Carlo, questo è un segno enorme. Gli imprenditori credono nel turismo e nella città di Ventimiglia. Sono orgoglioso di essere qui oggi e di poter vedere tra qualche anno questa costruzione, nella consapevolezza che per 1/16 ho partecipato anche io”, è intervenuto il consigliere di maggioranza Roberto Parodi.
Anche l’intervento del collega Simone Bertolucci è stato improntato sul tema vastamente discusso dell’interesse pubblico, nella “speranza di vedere un’approvazione all’unanimità, dunque anche da parte dell’opposizione”.
Il consigliere Franca Bonadonna ha poi sottolineato come questo progetto coinvolga anche il centro storico: “Il nuovo parcheggio pubblico di Via Verdi che darà respirò alla viabilità e alla vita quotidiana, un trasporto pubblico a cremagliera che collegherà il porto al nuovo parcheggio, un altro ascensore pubblico tra il sottopasso di Via Verdi e il parcheggio del Funtanin, un percorso pedonale con terrazza belvedere tra Via Verdi e il Porto, la comunity hub aperta in previsione dal 2026 al 2028 in un’area della città alta. Tutto questo non nasce per caso. Per molto tempo ci siamo sentiti dimenticati, trattati come zona di passaggio; ora, per merito di questo progetto, ci sentiamo parte del futuro. Io nel centro storico ci sono sempre stata e ci starò, e oggi con responsabilità dico sì per la rinascita di Ventimiglia.”
Anche Tiziana Panetta, consigliere di minoranza, si è dimostrata favorevole alla pratica e a ciò che comporterebbe per la città, rimarcando tuttavia i meriti di alcune caratteristiche del progetto in votazione oggi: “Si tratta di uno sviluppo che non sarà soltanto contestuale e limitato all’intervento privato. L’iter è sicuramente lungo, ma il collegamento funzionale presente comporta il collegamento dell’intera città. E il collegamento funzionale serve per consentire la modifica del PUC e il riconoscimento dell’interesse pubblico: si va non solo a rigenerare due zone lasciate particolarmente in decadenza poiché prive di interventi, ma andiamo a rigenerare l’intera Ventimiglia. Questo collegamento non deve essere solo tecnico, ma di fatto effettivo perché ce lo chiede la Regione stessa.”
Più critica è il consigliere Vera Nesci, che sottolinea le inesattezze: “Il progetto è bello, ma la città cosa porta a casa? Voi avete parlato di convenzioni. Voi pensate che l’interesse pubblico siano un paio di borse di studio per i ventimigliesi? Una convenzione per le strutture sportive? Intendo, non possiamo chiedere qualcosa di più? Non mi verrete a dire che a fronte di questo enorme investimento che fa il privato a noi bastano le convenzioni, un parco pubblico, usare le palestre quando saranno chiuse? Non è neanche stabilita la durata delle convenzioni. Vengono citati 100.000 euro di borse di studio, sembrano però pochi visto che le rette del Campus sono costose. La variante del piano serve a cosa? Avete citato opere che erano già incluse precedentemente.”
Posizione aspra anche sul presunto numero dei posti di lavoro, dal Sindaco indicato come 500 o 600 unità. Il consigliere Nesci precisa, infatti, che si tratterebbe di posti a tempo determinato, dovuti alla costruzione degli immobili; a termine dei cantieri, le effettive assunzioni si aggirerebbero intorno alle 120 unità. Posto l’accento talvolta sugli interventi pubblici a carico del privato, quale la riqualificazione della Marina San Giuseppe, luogo in cui sorgerà l’hotel di lusso previsto nel progetto. Intervento, a parere di diversi consiglieri di minoranza, a suo modo scontato e legato all’interesse del privato più che del pubblico: un albergo a cinque stelle, fanno notare ancora, “stonerebbe” in un quartiere dal tenore inferiore.
“Per portare a termine questo progetto serve effettuare una variante al PUC. Noi non andiamo a valutare il progetto, facessimo questo non troveremmo nessuno contrario. Il problema è valutare la variante e il prelevante interesse pubblico. Anche il Campus: mando mio figlio in prima elementare con la borsa di studio, va tutto bene. Se l’anno dopo la stessa borsa di studio viene tolta a mio figlio e data a qualcun’altro, come può un genitore pagare €30.000 per un anno di scuola? Personalmente manderei mio figlio a Roverino”, ha aggiunto il collega di opposizione Alessandro Leuzzi. “Questa è un’operazione che parte prima: come una partita di calcio, a furia di passaggi si arriva al goal, però qua non è stato fatto di rovesciata. Noi non dobbiamo fare gli imprenditori, noi dobbiamo fare gli amministratori. Dobbiamo essere convinti che è stato fatto il massimo, ma io non ci credo. Forse vi ho sottovalutato.”
I consiglieri Gabriele Amarella e Matteo Ambesi ha aggiunto poi il suo sostegno al progetto, evidenziando i lati positivi e i riscontri diretti e indiretti sul territorio.
“Penso che questa pratica, malgrado tutto, non possa essere votata non favorevolmente. Dopo anni siamo riusciti ad arrivare al primo step dell’unica grande operazione che riguarda Ventimiglia. I miei colleghi del PD non hanno torto, si poteva fare di meglio ma cerchiamo di prendere quello che c’è per non perdere nulla. Cerchiamo di far tesoro di ciò che andiamo a votare questa sera. Sono comunque molto curioso di sapere cosa l’amministrazione farà con i 3 milioni o più che guadagnerà. In ogni caso è un’operazione molto importante e voterò favorevole, pur consapevole che magari si sarebbe potuta gestire ancora meglio“, si è intromesso Gabriele Sismondini.
Gaetano Scullino ha poi aggiunto: “Il tema poteva essere sicuramente più sviluppato, rispetto alle idee di tutti i miei colleghi si potevano fare delle scelte più attente. Fossi stato coinvolto probabilmente ci avrei messo del mio, ma siccome tengo particolarmente a questa variante urbanistica che guarda a due zone importanti della città, leggendo la delibera il mio voto in commissione fu subito favorevole. In un certo qual modo tutti noi dobbiamo essere orgogliosi di esser qui questa sera; dobbiamo a mio parere entrare meno nello specifico, riservandosi a quando sarà portato in regolamento, di esprimere le nostre opinioni o eventuali dubbi. Auguro a tutti quanti noi che il privato possa avere questo come base di partenza, perché se così non fosse sarebbe un guaio.”
Il consigliere di maggioranza Enzo Di Marco ha a questo punto preso la parola, congratulandosi con l’assessore Catalano per il lavoro svolto e ribadendo la sua fiducia. Anche il collega Gianni Ascheri si schiera a favore del progetto, dell’assessore e degli uffici, non mancando di sollecitare i consiglieri di minoranza all’importanza di un voto unanime alla pratica.
Dopo le dichiarazioni di voto, la pratica è stata approvata dalla maggioranza dei consiglieri, con l’astensione di Vera Nesci e Alessandro Leuzzi.