Dallo scorso mese di dicembre lâospedale di Sanremo ha un nuovo Primario alla guida del reparto di Cardiologia. Si tratta del dottor Fabio Ferrari, 55 anni piemontese, specializzato in cardiologia interventistica, che ha lasciato lâincarico di direttore di reparto allâospedale di Orbassano dove ha operato per oltre ventâanni.
âSono felice di essere qui ed ho molto entusiasmo per avere lâopportunitĂ di operare in questo reparto al Borea che si basa essenzialmente sulla cardiologia interventistica, cioĂš le malattie cardiovascolari con specifico indirizzo sulla parte coronaricaâ, dice Ferrari.
âHo trovato unâequipe di alto livello anche se un poâ ridotta causa pensionamenti â prosegue â e in attesa di sostituire chi ha terminato il suo percorso lavorativo, sono contento dei progetti che la Direzione Asl1 mi ha presentato per migliorare questo reparto con ampliamento e rinnovamento delle sale operatorie, unâottima notizia per tutte le persone di questa provinciaâ.
Questo di Sanremo Ăš lâospedale Covid della provincia e ciĂČ comporta difficoltĂ nel trattare pazienti con altre patologie.
âSe vediamo il lato positivo â dice â rispetto alla prima ondata quando la Cardiologia qui era stata interamente convertita in struttura Covid con pazienti sottoposti ad intubazione in unitĂ coronarica, oggi questo non câĂš piĂč. Abbiamo preservato la nostra terapia intensiva cardiologica, garantiamo lâurgenza ai pazienti che dimostrano sintomi gravi, ci prendiamo subito cura di loro senza ostacoli di altri malati con patologie diverse. Ă perĂČ vero che abbiamo dovuto un poâ ridurre i ricoveri non in emergenza per permettere ad altri pazienti con patologie diverse ma non Covid, di trovare posto anche nel nostro piccolo reparto di degenza in caso di bisognoâ.
âĂ vero che la popolazione di questa provincia ha unâetĂ piuttosto elevata ma devo dire che mi aspettavo piĂč anziani da curare. Lâinfarto del miocardio si presenta spesso anche tra una fascia dâetĂ piĂč giovane, in particolare ho notato in molti stranieri che non sono turisti ma lavoratori che presentano una malattia coronarica molto elevata. Deduco che la prevenzione cardiovascolare tra queste persone non Ăš molto attivaâ.
âPoi ci sono i non vaccinati â conferma il dottor Ferrari â che rappresentano una criticitĂ importante. In questa Asl1 câĂš almeno un 20% di non vaccinati, percentuale che sta lentamente calando ma non abbastanza: trattare un paziente con infarto miocardico acuto e positivo al Covid ci crea grossi problemi anche organizzativiâ.
âVorrei concludere e ribadire un concetto importante: questo reparto di cardiologia Ăš aperto e pronto a tutte le prestazioni di urgenza ed emergenza sempre! Il reparto non Ăš Covid, Ăš pulito, chi sente fitte e dolori al torace deve chiamare il 118, lâambulanza interviene ed inizia subito a trasmettere il tracciato elettrocardiografico direttamente allâunitĂ coronarica che lo valuta e vede se Ăš necessario trattare il malato immediatamente. Invito la popolazione a venire in ospedale senza timore se ha dei sospetti, la patologia cardiaca non permette ritardi e questo reparto al Borea Ăš in grado di essere operativo ed efficienteâ.