twiga

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa di Luca Roggi, dell’associazione Terre di Grimaldi.

“Dopo aver letto la replica del PD alle dichiarazioni del sindaco Di Muro, ci sembra opportuno ristabilire alcuni punti fermi, giusto per chiarire a chi si fosse sintonizzato solo ora sulla questione dell’inquinamento acustico generato dalla discoteca Twiga di Baia Beniamin.

Prima di tutto ricordiamo ai consiglieri Nesci e Leuzzi che la battaglia contro il Twiga è partita dalla nostra associazione e, anzi, ci piacerebbe sapere dov’erano loro quando Briatore ha chiesto l’autorizzazione per aprire il locale proprio al confine di un Sito d’Interesse Comunitario, Zona di protezione Speciale compresa nella rete Natura 2000 e quindi di altissima valenza ambientale e naturalistica. Ci piacerebbe sapere come mai non hanno presentato interrogazioni o richiesto un confronto preventivo con la cittadinanza prima che il Twiga fosse aperto.

E ci piacerebbe anche sapere cosa ne pensano della variante al Piano di Utilizzo Demaniale che prevede la possibilità di realizzare una diga sommersa proprio a Baia Beniamin.

Il tempismo con il quale se ne escono ingenera quantomeno il sospetto che da buoni politicanti cerchino di farsi belli con il lavoro degli altri.

In realtà siamo abbastanza sicuri che se il sindaco fosse stato del PD e all’opposizione ci fosse stata la Lega non sarebbe cambiato assolutamente niente, a parte che il giochino sarebbe stato a parti invertite.

Certo l’annuncio dei controlli a mezzo stampa ha sorpreso anche noi, ma nemmeno più di tanto. Ci sono tanti modi per “addomesticare” il risultato delle misurazioni: per esempio si può ridurre al minimo il tempo del test (qualche minuto, mentre una buona misurazione dovrebbe durare almeno qualche ora e comprendere sia la situazione “a riposo” che quella con il rumore aggiuntivo).

Naturalmente la classica telefonatina al gestore dell’impianto (guarda che il tal giorno alla tal ora facciamo i controlli, quindi tieniti basso) resta sempre il sistema migliore.

Vogliamo anche ribadire che nessuno è contro le discoteche in generale, ma certo la Baia Beniamin non è il luogo adatto per aprirne una. Sono stati spesi milioni per il porto turistico, per quale motivo non si è nemmeno presa in considerazione l’idea di aprirlo lì, il Twiga? E non si dica che il sindaco non può opporsi all’apertura di una discoteca dovunque lo si richieda: abbiamo già spiegato che il Comune può stabilire delle prescrizioni vincolanti per aprire un certo tipo di attività in un determinato luogo.

La legge prevede, per le zone come Grimaldi, senza attività industriali o artigianali, la classificazione acustica in classe 2, ovvero un limite assoluto di 50 decibel di giorno e 40 dopo le 22, ma non solo: la legge prevede anche dei limiti differenziali misurati presso i recettori: ovvero, se presso un’abitazione in condizioni normali c’è un rumore di fondo di 15 decibel, con il rumore aggiuntivo causato dalla sorgente di inquinamento acustico non si possono superare i 20 dB totali di giorno e 18 dB dopo le 22, misurati con le finestre aperte. Questi limiti differenziali sono stati, saggiamente, previsti proprio per evitare che qualcuno tenga conto solo del limite assoluto.

Infatti per le discoteche esistono limiti molto più alti: si può arrivare anche a 95 dB misurati a centro pista, ma fermi restando appunto, i limiti differenziali. In soldoni: se dentro casa tua vuoi diventare sordo peggio per te, ma non disturbare i vicini. E, a parte questo, ci risulta che il Twiga abbia chiesto l’autorizzazione come ristorante, non come discoteca. O ci sbagliamo?

Le discoteche devono opportunamente insonorizzare tutti i loro ambienti, mentre nel caso si tratti di discoteche all’aperto il limite misurato a centro pista scende notevolmente (65-75 dB).

Fra l’altro ci risulta che in base al DPCM 215/99 il Comune possa fissare limiti anche più stringenti.

Detto questo ci piacerebbe sapere dove si trova pubblicato il piano di zonizzazione acustica del Comune di Ventimiglia, perché sul sito è come cercare un ago in un pagliaio.

A proposito di trasparenza, ci piacerebbe anche che il comune pubblicasse la relazione sull’impatto acustico del Twiga (Ce l’ha, vero? Oppure ha autorizzato senza la relazione?)

Concludiamo dicendo che noi non andremo mai al “galà delle associazioni”, certo non se sia organizzato al Twiga o presso qualsiasi altra struttura privata. Come associazione dobbiamo interagire con gli enti del territorio, ma nei luoghi deputati a questo, ovvero presso gli uffici pubblici o durante incontri pubblici aperti alla cittadinanza anche se, sinceramente, non ci aspettiamo che Di Muro capisca un concetto del genere.

Noi siamo fieri della nostra autonomia e della nostra equidistanza da tutti i partiti politici, nessuno escluso, e siamo orgogliosi del fatto che riusciamo a realizzare tutte le nostre iniziative solo con le nostre forze, senza ricevere aiuti economici pubblici di nessun tipo. Questo ci permette la libertà di dire le cose come stanno, sempre e comunque, senza guardare in faccia nessuno e senza preoccuparsi di essere “politicamente corretti”. La coerenza e la sincerità a lungo termine pagano sempre”.