Con un comunicato stampa il gruppo Sinistra Italiana Imperia interviene sulle dichiarazioni del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti:
“Il tweet del presidente Toti, che a suo dire Ăš una estrapolazione parziale (fatta da lui) di un suo ragionamento piĂč ampio, Ăš lo specchio fedele del suo approccio all’emergenza Covid 19.
Come ogni presidente di Regione della destra che ama definirsi “governatore”, ma poi Ăš poco avvezzo a governare i problemi della propria regione, l’emergenza Covid diventa il campo in cui “distinguersi” con proposte che solleticano le angosce dei cittadini e possano dare visibilitĂ e consenso piĂč che soluzioni al problema.
Nella fase acuta della prima ondata del Covid, Toti si Ăš atteggiato, a favore di telecamere, a âpiazzistaâ delle poche mascherine reperite dalla Regione, per tentare di dimostrare di essere quello che sapeva sopperire alla carenza di quel presidio medico. Ha poi buttato a mare un fiume di soldi pubblici per allestire su un traghetto l’unica e piĂč inutile struttura Covid galleggiante che, non a caso, oggi non Ăš piĂč prevista tra gli strumenti per affrontare la seconda ondata del contagio.
Per giustificare l’elevato rapporto tra popolazione, contagiati e decessi della Liguria, che non puĂČ certo essere stato indipendente dal modo in cui Ăš stata organizzata la cura dei contagiati – ovvero il ricovero quando si erano giĂ aggravati per reggere la pressione negli ospedali – ha cercato di giustificarsi usando l’alta etĂ media dei Liguri quale unica spiegazione a quei numeri agghiaccianti.
Nei mesi successivi al lock down, facendo leva anche sulle dichiarazioni dei suoi medici di riferimento Bassetti e Zangrillo, ha cercato di distinguersi sposando la tesi di chi minimizzava sui rischi della ripresa del contagio sia nel dibattito sulle misure di controllo legate ai flussi turistici, sia sulle misure di contenimento dell’affollamento dei mezzi pubblici per cui ha adottato misure meno restrittive.
Ora che i suoi messaggi rassicuranti sulla gestione dell’emergenza Covid si infrangono di fronte all’impennata dei contagi, alla pressione sul sistema sanitario regionale sempre piĂč forte e di fronte al fatto che la Liguria Ăš una delle regioni con i numeri piĂč pesanti d’italia per quantitĂ di positivi, invece di chiedere scusa per aver dato degli âsciacalliâ a chi giustamente denunciava i ritardi della sua giunta nelle azioni per contenere i rischi della seconda ondata, il “governatore” (che non governa) rilancia con l’ultima personale “trovata”, della quale il tweet incriminato Ăš solo la punta dell’iceberg.
Definire le persone in pensione ânon indispensabili allo sforzo produttivo del Paeseâ e sostenere âche vanno perĂČ tutelateâ, Ăš il manifesto culturale da cui scaturisce la folle proposta per contenere la diffusione del Covid, da parte un presidente di regione che sembra aver studiato svogliatamente il problema su un bignami e che tenta di passare la prova con un maldestra teoria.
Il presedente Toti, a cui non passa mai per la testa di assumersi la responsabilitĂ dei risultati del suo operato e che evidentemente pensa di conoscere meglio dei virologi e degli epidemiologi i meccanismi di diffusione del Covid, pensa infatti di fermare gli effetti della diffusione del contagio imponendo misure di contenimento piĂč restrittive esclusivamente per coloro che, secondo lui, sono le fasce improduttive della societĂ .
Toti, ritenendosi anche piĂč preparato dei medici terapisti, pensa che, una volta âtolti di mezzoâ gli anziani colpevoli di essere piĂč vulnerabili al virus, si potrebbe consentire al resto della popolazione (per il quale, secondo Toti, il Covid ha ânormalmente esiti lieviâ), di poter vivere con minori restrizioni e il conseguente vantaggio di non dover adottare misure che vadano a colpire l’economia, vero riferimento etico del governatore.
L’inquietante giudizio di Toti sulla parte della societĂ per lui maggiormente âsacrificabileâ perchĂ© “improduttiva”, serve quindi a giustificare misure degne di personaggi quali Bolsonaro e Trump.
Per ragionare sull’insensatezza di questa proposta, peraltro non supportata da alcun parere del mondo scientifico, vorremmo ricordare a Toti che, in una situazione di diffusione incontrollata del virus (come ci insegna la tragica vicenda delle RSA) a subirne le maggiori conseguenze sono proprio le fasce demografiche piĂč esposte, essendo impensabile âmettere in una bolla impenetrabileâ le persone al di sopra una certa etĂ .
Si coglie meglio la distanza tra la propaganda e l’operato di Toti se poi si pensa al fatto che, in questi giorni, proprio Alisa (l’Agenzia sanitaria ligure) ha chiesto a molte RSA di accogliere pazienti Covid dimessi dagli ospedali, dal momento che la Regione non ha saputo organizzarsi nei mesi di calo del contagi.
Quanto ai rischi per l’economia, per le misure restrittive e per il contenimento del contagio, sarebbe bene ricordare che l’economia ligure ed italiana hanno potuto attenuare in parte gli effetti della crisi proprio grazie alle misure drastiche adottate in primavera, misure che hanno abbattuto il contagio ed evitato di azzerare la stagione turistica estiva.
Sono stati, al contrario, alcuni alleggerimenti delle misure di sicurezza messe in atto in Liguria (in primis quelle sui limiti all’affollamento sui trasporti pubblici) e i messaggi sbagliati sulla pericolositĂ del virus che proprio Toti ha condiviso, ad aver concesso nuovamente spazio alla diffusione dellâepidemia nella nostra regione e a mettere a rischio la tenuta del nostro sistema economico.
Sarebbe invece opportuno parlare con sinceritĂ agli operatori economici e fornire loro misure di sostegno concrete e tempestive e non maldestra propaganda.
Forse, per dare un colpo al Covid in Liguria, l’unico che dovrebbe andare (e restare) a casa Ăš Toti“.