
Giorgio Tubere, candidato sindaco a Sanremo per la lista “CittĂ bene comune”, è stato ospite negli studi di Riviera Time.
La sua candidatura è stata ufficializzata il 19 febbraio in una conferenza congiunta con le tre anime di sinistra che hanno dato vita al progetto: Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Sanremo Insieme.
Tubere, di origine valdostana ma residente a Sanremo dal 1987, si lancia quindi nella sua prima esperienza politica attiva. “Ho 63 anni e ho sempre lavorato in qualitĂ di medico per l’Asl 1 Imperiese nell’ospedale di Sanremo. Sono poi passato all’Hospice che ho diretto e che ho contribuito a fondare. Si tratta di una struttura per malati terminali,” si presenta Tubere.
Da outsider della politica attiva, scendere in campo alla guida di un movimento di sinistra, in un periodo storico nel quale il centrodestra sembrerebbe viaggiare con il vento in poppa, non è sicuramente una passeggiata.
“Con la mia candidatura, abbiamo voluto dare una connotazione progressista: un’uscita dalla sinistra tradizionale per aprirsi alla societĂ civile e al futuro,” spiega.
Un avvicinamento e un’apertura quindi verso il centro. Il centrosinistra è però rappresentato ufficialmente dal Partito Democratico, movimento che siede in Consiglio comunale al fianco del sindaco Alberto Biancheri e che ha giĂ annunciato l’appoggio alla sua ricandidatura per un secondo mandato.
“Bisogna prima di tutto tenere presente che le situazioni locali sono ben diverse da quelle nazionali. La coalizione del sindaco unisce persone di centro, persone di destra ed esponenti del PD. Vedremo il Partito Democratico che candidati porterĂ e in che modalitĂ si presenterĂ alle prossime elezioni,” commenta Tubere.
L’intervista si è poi spostata su temi piĂą specifici: l’imminente apertura dell’outlet di lusso The Mall e le necessitĂ primarie della cittĂ di Sanremo.
“Giovani e anziani: sono queste le due fasce su cui dobbiamo e vogliamo concentrarci. Da una parte creare opportunitĂ e finanziare start up e nuovi progetti per far rimanere i nostri giovani sul territorio; dall’altra la necessitĂ di prendersi cura di una popolazione sempre piĂą in lĂ con l’etĂ ,” conclude Tubere.