“Con troppi galli a cantare non si fa mai giorno”. Così recita un antico proverbio nazional popolare e Palazzo Bellevue, elegante sede del Comune di Sanremo, secondo un numero crescente di residenti starebbe rischiando di diventare un pollaio. Questa vox populi mi è tornata in mente uscendo dall’edicola, leggendo, sfogliando come ogni mattina i giornali, La Stampa in primis. Bella la foto dell’abbraccio dei 2 sindaci, Mager e Biancheri. L’avete vista anche voi? Il primo, Alessandro, avvocato tra i più stimati, attuale sindaco della città del Festival, il secondo, Alberto, re del ranuncolo ed ex sindaco ancora caldo, caldo di Matutia. Sorridenti, dopo aver cenato soli soletti al Ristorante “Ittiturismo Patrizia” presso il Residence dei Due Porti, all’uscita, sul marciapiede (?), a favore di fotografo si stringono cordialmente la mano, ma… un po’ rigidi. Mager guarda ad est, Biancheri ad ovest. C’è lo zampino dell’AI, l’intelligenza artificiale? Cresciuto professionalmente all’interno della nobile testata torinese di Via Marenco non credo proprio. Mi rincrescerebbe.
Mi è stato riferito che dello spigoloso “caso Sbezzo Malfei“, l’assessore al Bilancio da diverse settimane al centro di voci, richieste, ipotesi, smentite che dovrebbe perdere prima di Natale l’importante poltrona e cederla ad un eletto della lista Biancheri, secondo patti tra le varie correnti civiche interessate che sarebbero stati raggiunti in campagna elettorale, a cena da Patrizia non se ne sarebbe neppure, o quasi, parlato. Mager e Biancheri, tra una portata di pesce ed un buon calice di Vermentino o Pigato, avrebbero soprattutto parlato delle loro visioni future di Sanremo. Come finalmente risolvere, a differenza delle tante, troppe promesse mendaci fatte da primi cittadini del passato, una buona parte dei problemi atavici della città, concretizzare almeno alcuni dei progetti illustrati in campagna elettorale iniziando da problemi quotidiani come aggiustare strade, marciapiedi in centro e periferie, più sicurezza, migliori servizi a 360 gradi a partire da sanità, traffico urbano, scuole e non perdere assolutamente la gallina dalle uova d’oro del Festival.
Come si dice da queste parti non farsi infinocchiare da Mamma Rai, non firmare concessioni, marchi che comprendono il mondo delle 7 note che potrebbero domani, a causa di una sola virgola sbagliata, diventare catastrofiche. Non è male ricordare, quando si parla di denaro, interessi, di Adamo ed Eva, della mela e del serpente. Il futuro di Sanremo, al momento, avendo l’amministrazione Mager trovato nelle casse un tesoretto milionario, cantieri aperti, lavori, idee, progetti, finanziatori disposti ad investire alla grande è sopra tutto roseo. Quindi… Manzoni ha indicato la strada: “adelante Pedro con juicio”. Non bisogna assolutamente perdere tempo, ma ancor di più non bisogna credere di essere all’improvviso diventati tutti diversi, infallibili, geniali, perché sono giunti posti di potere, di comando, importanti. Tutti marchesi Onofrio del Grillo, ricordate il film di Monicelli con Alberto Sordi? “Io son io, e voi non siete un c….”.
Come sia finita la serata Mager-Biancheri dopo, sopra tutto, come riferito e se vero, silenzi, frasi probabilmente non dette, riportate a distanza senza dubbio non sono stati segnali positivi. Qualcosa, anche di difficile cottura, è bollito e non è da escludere che ancora bolla in pentola. Certamente tra i due big di Sanremo ci deve essere soprattutto, anzi sarebbe meglio, solo sincerità. Sempre. Anche per le sfumature. Un miracolo? Forse, ma se si vuole ce la si può fare. Chi sbaglia, a partire dai fedelissimi, paga. Chiudiamo con 7 note di “Sincerità” la canzone con cui Arisa nel 2009 vinse il Festival di Sanremo nella Sezione Nuove Proposte: “Sincerità, adesso è tutto così semplice/ con te che sei l’unico complice/ di questa storia magica/ Sincerità/ un elemento imprescindibile/ per una relazione stabile/ che punti all’eternità/ Adesso è un rapporto davvero/ ma siamo partiti da zero/ all’inizio era poca ragione…”.