I Torèt(toretti in piemontese) sono uno dei simboli più caratteristici e amati della città di Torino.
Presente oggi in quasi ogni angolo del capoluogo piemontese, queste fontanelle in fusione di ghisa colorate di verde sono da anni fonte di ristoro gratuito, per i cittadini ed i turisti che passeggiano per la città, sfruttando la rete ordinaria dell’acquedotto civico cittadino.
Fanno parte in maniera profonda dell’immaginario della città, tanto antica quanto moderna. Basti pensare al nome, in un irriverente gioco di parole, dato al suo terzo album dal rapper e torinese D.O.C Willie Peyote, “Sindrome di Torèt”.
Sono talmente amate che, oltre ad essere finite anche in campagna elettorale per le comunali, stando a quanto dichiarato da Mario Pellegrino, proprietario della Fonderia Pinerolese, molti lavoratori giunti dal sud Italia negli anni ’60, hanno chiesto di poter ottenere come ricordo un torèt da poter portare con se di ritorno al paese d’origine una volta raggiunta l’età della pensione.
Comparse per la prima volta nel quartiere di Borgo San Donato nel 1862, progettate dall’allora ingegnere capo di Torino Edoardo Pecco, oggi sono circa fra gli 800 e i 900, la stragrande maggioranza delle quali presenti all’interno del territorio comunale torinese e la quasi totalità nell’omonima provincia.
Sfuggono a questo conteggio solo 3 fontanelle ben distinte, che sono tutte ubicate nella Provincia di Imperia e nello specifico a Ospedaletti e a Sanremo, dove ve ne sono ben due.
Quello presente a Ospedaletti è il più recente, installato nel 2008, come dono della città di Torino, all’epoca guidata da Sergio Chiamparino alla cittadina, presieduta al tempo dalla giunta di Eraldo Crespi. Il torèt, posto nella curva a gomito di via Matteotti, si distingue dai suoi “fratelli”, oltre che per la presenza della targa commemorativa del regalo alla città, anche per la presenza di un apposito rubinetto installato allo scopo di poter aprire e chiudere il flusso d’acqua al bisogno.
Le due fontanelle di Sanremo sono entrambe poste all’interno del centro storico.
Quella situata nella piazzetta di via Corradi, guarnita da una caratteristica “corona” di note musicali, è installata dove fino a poco prima era situata un altra importantissima fontana cittadina, ossia quella in marmo bianco di Carrara che oggi si trova in Piazza San Siro.
La fontana di piazza dei Dolori invece esiste nella sua forma odierna dagli anni 90, a seguito dei lavori di rifacimento della piazza per le opere di ripristino delle tubature fognarie e del conseguente riposizionamento dei ciotoli ed è piazzata sopra la base dell’antica fontana, dove oggi nuotano in uno stagno dei pesci rossi.
La scelta del “toretto” da parte dei responsabili dei lavori causò peraltro una sorta di scontro iconografico.
Benché nella sua conformazione odierna la fontana sia molto più simile a come era in alcune cartoline antiche, andava infatti a sostituire un piccolo obelisco di pietra, simile ad altri obelischi situati nella città e collegati alla figura di capitan Benedetto Bresca, che fu determinante all’erezione dell’obelisco di piazza San Pietro a Roma, nel lontano 1586. Un simbolo molto amato dunque dai sanremaschi.
Le fontane poste in Riviera sono, assieme alle loro “sorelle “torinesi, tutelate dal 2012 dall’associazione “I Love Torèt”, che ha l’obbiettivo di preservare e valorizzare, tramite una serie di azioni e iniziative, un’icona della torinesità, ormai nota e distinguibile anche al di fuori dei confini cittadini.