Sir Thomas Hanbury, ricco filantropo britannico, fu una figura di riferimento per lo sviluppo della città di Ventimiglia nel XIX secolo. Dai famosi Giardini a lui intitolati e da lui personalmente curati fino al centro cittadino, il benefattore portò a una trasformazione notevole della città di confine.
Riviera Time è tornata alla scoperta di alcune delle opere e degli interventi voluti, donati e presi in carico da Sir Hanbury per un secondo appuntamento con Sergio Pallanca, presidente del Comitato Pro Centro Storico di Ventimiglia.
Il nostro viaggio, partito questa volta dal Forte dell’Annunziata, sede del Museo Archeologico ‘Girolamo Rossi‘, è passato poi per Porta Canarda e il centro storico, in un contesto di valorizzazione e recupero dell’identità di Sir Hanbury nel panorama intemelio.
“Hanbury non è intervenuto direttamente sul Museo Archeologico, perché allora era una caserma, ma attualmente esiste una sala dedicata al figlio Cecil che contiene i reperti romani che negli anni Thomas Hanbury ha acquistato da un certo signor Daziano, albergatore di Bordighera”, ha esordito ai nostri microfoni. “Hanbury li tenne nella sua villa, alla sua morte la moglie Dorothy li donò al Comune di Ventimiglia per cui abbiamo anche la sfaccettatura di Sir Thomas come cultore di storia e archeologia.”
Rispetto a Porta Canarda, baluardo estremo verso Ponente della città, il ruolo di Sir Thomas fu essenziale: Girolamo Rossi, amico del benefattore britannico, lo spinse ad acquistare il sito, azione che Thomas intraprese ufficialmente nel 1861. Pochi anni dopo, nel 1867, a seguito di un forte terremoto Porta Canarda fu gravemente danneggiata. A provvedere al restauro fu Hanbury.
“Con la sua morte, per sua volontà, Porta Canarda passò alla moglie che poi la cedette al Comune. Questa porta è interessante anche per la lapide che Hanbury ha fatto mettere, in cui ricorda alcuni dei personaggi illustri che l’hanno varcata quali Nicolò Machiavelli, Carlo V, Napoleone, Dante, San Francesco… È uno dei beni più preziosi e ricchi di storia di Ventimiglia, e grazie a Sir Thomas è ancora in piedi.”
Il nostro itinerario si è poi spostato interamente nel centro storico, dove siamo ripartiti da un’ala all’interno dell’edificio di competenza delle scuole medie dell’I.C.2 Cavour, luogo in cui figura una targa posta in ricordo dell’intervento di costruzione voluto da Hanbury.
“Nel 1900 i tomi della Biblioteca Aprosiana erano dispersi in vari magazzini e locali comunale così come i reperti romani dell’area del Nervia. Hanbury, a sue spese, fece costruire quest’ala di palazzo accostata all’ex convento di San Francesco, per adibirla a museo e biblioteca. Devo aggiungere con rammarico, appena Sir Thomas morì, tutti i reperti e libri furono rimessi dentro casse e le aule che lui fece costruire furono adibite a scuole”, ha aggiunto.
Sir Thomas fu di grande rilievo anche per quel che concerne la stessa Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia Alta e, non da ultimo, l’ex Convento delle Suore dell’Orto, all’epoca Ospedale Santo Spirito, in cui è possibile trovare tra l’altro un’altra fontana con gli stemmi del benefattore.
Nel video-servizio a inizio articolo le tracce dell’operato di Sir Thomas Hanbury e la loro storia, raccontate da Sergio Pallanca.