Le coste del Ponente ligure si preparano ad accogliere una nuova stagione di ricerca e tutela delle tartarughe marine, con l’avvio della campagna 2025 del progetto “Tartarughe marine sulla spiaggia”, coordinato da Delfini del Ponente APS in collaborazione con il GLIT – Gruppo Ligure Tartarughe Marine, che riunisce ARPAL, Università di Genova, Acquario di Genova e Istituto Zooprofilattico.
Dal 2023 il progetto si propone di individuare e proteggere i nidi della specie Caretta caretta, sempre più frequentemente segnalata nel Mar Ligure, e allo stesso tempo di sensibilizzare cittadini e operatori locali sull’importanza della conservazione.
L’edizione 2025 prende il via dopo un intenso periodo formativo che ha visto la partecipazione di decine di volontari. Saranno proprio loro, al fianco del team scientifico dell’associazione, a monitorare le spiagge all’alba, per tutta l’estate, alla ricerca delle tipiche tracce di risalita, segno di una possibile nidificazione.
Parallelamente, l’associazione ha realizzato un percorso formativo, insieme al GLIT, rivolto ai bagnini in servizio presso gli stabilimenti balneari, per permettere anche a loro di riconoscere eventuali tracce sospette e contribuire così alla segnalazione precoce di possibili nidi. Molti di questi eventi sono stati finanziati all’interno della borsa di studio “A.E.R.A. per PELAGOS” 2025 vinta insieme all’associazione Menkab e patrocinati dal Comune di Laigueglia.
“È fondamentale costruire una rete di attenzione diffusa – spiega Davide Ascheri, biologo marino, presidente e referente scientifico di Delfini del Ponente APS. – Ogni stagione porta nuove sfide, ma anche nuove opportunità per la conservazione. Vedere così tante persone partecipare e mettersi in gioco è il segnale che qualcosa sta davvero cambiando”.
Per facilitare il riconoscimento da parte di cittadini e turisti, grazie al sostegno di FIBA – Federazione Italiana Imprese Balneari – Confesercenti di Imperia, nelle spiagge aderenti al progetto sarà affissa la locandina “Occhio alla traccia”, che mostra chiaramente come si presentano le tracce di risalita e dove potrebbe trovarsi un nido. L’obiettivo è coinvolgere anche chi passeggia in spiaggia nelle prime ore del mattino: “Non è necessario essere biologi per dare il proprio contributo – sottolinea Elena Fontanesi, biologa marina, vicepresidente e referente scientifica dell’associazione. – Basta uno sguardo attento e un pizzico di curiosità. Le tartarughe marine sono ormai parte della nostra biodiversità e proteggerle è una responsabilità collettiva”.
Le attività di monitoraggio e tutela, incluso l’eventuale intervento sui nidi e la raccolta di dati scientifici, sono autorizzate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in accordo con le linee guida ISPRA.
In caso di avvistamento di tracce sospette:
- Per prima cosa chiamare il 1530 – Guardia Costiera e se nel Ponente ligure il numero reperibile dell’Associazione Delfini del Ponente 353 4687707;
- Fotografare le tracce e/o la tartaruga senza flash e mai frontalmente, rimanendo in silenzio e a distanza per non spaventarla, cosa che potrebbe portarla ad interrompere la nidificazione;
- Non cancellare né calpestare le tracce o ripulire la zona, se possibile delimitando l’area senza infilare bastoni, con il supporto del responsabile dello stabilimento se non in una spiaggia libera fino all’arrivo degli esperti.
Ogni segnalazione può fare la differenza nella sopravvivenza di una nuova generazione di tartarughe Caretta caretta.
Per informazioni, adesioni o per ricevere la locandina “Occhio alla traccia”: mail info@delfinidelponente.it – cell. +39 353 468 7707 – www.delfinidelponente.it.