Si è concluso ieri, 6 maggio, lo sciopero nazionale di 8 ore indetto dal personale ferroviario e degli appalti, che ha visto un’adesione altissima, toccando punte del 100% in molte realtà, Liguria compresa. La mobilitazione, promossa unitariamente da UGL Ferrovieri, FAST-Confsal e ORSA Ferrovie, ha mandato un segnale forte e chiaro: “Vogliamo un contratto dignitoso e condizioni di lavoro sostenibili“.
Dopo 18 mesi di attesa e innumerevoli incontri inconcludenti con Agens e Gruppo FS Italiane, i lavoratori hanno incrociato le braccia per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale e di secondo livello, con miglioramenti salariali e normativi. La protesta ha coinvolto tutti i settori: personale degli equipaggi, sale operative e centrali di circolazione – queste ultime andate in tilt – ma anche addetti alla manutenzione rotabile, all’infrastruttura e lavoratori degli appalti MIST.
I disagi per l’utenza sono stati consistenti, con centinaia di treni cancellati o in forte ritardo. “Ci scusiamo con i passeggeri – sottolineano i sindacati – ma è inaccettabile che dopo un anno e mezzo senza contratto e con l’inflazione alle stelle, le risposte aziendali siano ancora vaghe e insufficienti”. Tra le richieste più sentite figurano l’adeguamento dei riposi giornalieri e settimanali, con la garanzia di due giornate di riposo solare, e la revisione di modelli organizzativi considerati ormai obsoleti.
I sindacati hanno ribadito la disponibilità al dialogo, chiedendo soluzioni concrete per migliorare le condizioni economiche e lavorative di tutto il personale. “L’unità dimostrata oggi dai ferrovieri – concludono le Segreterie Nazionali – è la strada maestra per raggiungere il rinnovo del contratto. Se l’azienda continuerà con proposte insufficienti, la mobilitazione non si fermerà: siamo pronti a nuove azioni di protesta”.