Aula gremita a Palazzo Bellevue per il consiglio comunale monotematico dedicato al Porto Vecchio di Sanremo, richiesto dai consiglieri di minoranza Massimo Rossano, Patrizia Badino, Monica Rodà, Elisa Balestra, Antonino Consiglio e Daniele Ventimiglia.
Al centro del dibattito vi è, come detto, il progetto del porto, da lungo tempo tema molto sentito dalla cittadinanza e dagli addetti ai lavori, e naturalmente l’impostazione del progetto, il tunnel viario, il destino di piazzale Vesco, gli equilibri tra funzioni portuali e spazi pubblici, il tema delle concessioni dei bar e i tempi della conferenza dei servizi decisoria, oltre all’impatto dei lavori sul resto della città durante la loro realizzazione.
Il sindaco Alessandro Mager ha ripercorso le tappe della vicenda, dall’aggiudicazione del project financing al successivo layout rivisto, fino all’ultima delibera di indirizzo con cui la giunta ha chiesto al promotore di riallinearsi ai paletti del pubblico interesse.
“All’insediamento ci siamo trovati un progetto aggiudicato e contestato da più parti – ha introdotto il primo cittadino. – Abbiamo chiesto al promotore di rimettersi nei binari del pubblico interesse. Il proponente dovrà tradurre queste indicazioni in un nuovo progetto. Noi non possiamo imporre un disegno, ma possiamo fissare le condizioni. La conferenza dei servizi deciderà sul progetto modificato.”
Nel suo intervento, il sindaco Mager ha ribadito i seguenti aspetti fondamentali:
- tunnel viario a quota cinque metri con uscita rettilinea su via Nino Bixio (soluzione ritenuta “inderogabile” ai fini dell’interesse pubblico e della futura riorganizzazione della viabilità cittadina, come ribadito dallo stesso sindaco Mager ai nostri microfoni);
- piazzale Vesco libero e a uso pubblico, con possibile impiego per ormeggi solo in caso di suo prolungamento;
- conferma di un polo sportivo per yacht club e canottieri e salvaguardia delle associazioni “nella consistenza attuale”;
- mercato del pesce da ricollocare accanto al Forte di Santa Tecla;
- confronto con operatori e legali dei cosiddetti “baretti” per soluzioni contrattuali stabili, tenendo presente che la Soprintendenza ha nel frattempo aperto alla riprogettazione dei chioschi nella loro posizione, non più allineata con la ciclabile, per aprire verso il mare la pista ciclabile e l’inizio effettivo del centro cittadino.
Nel corso della seduta è intervenuto anche il Rup (responsabile unico di progetto), l’ingegnere Danilo Burastero, che ha chiarito alcuni passaggi, tra cui il fatto che il progetto insiste su aree demaniali e comunali e che le concessioni dei chioschi, ricadendo su suolo comunale, resteranno in capo al Comune. Agli attuali concessionari sarà riconosciuto il diritto di prelazione e un indennizzo per il periodo dei lavori.
Sul perimetro del PFTE (Progetto di fattibilità tecnica ed economica), il Rup ha evidenziato la richiesta al promotore di tornare alle superfici a base di gara, correggendo un precedente allargamento verso la diga foranea. Per la ciclabile non si prevede interruzione, ma una deviazione temporanea. È stato inoltre esposto il costo complessivo del tunnel, stimato in circa 20 milioni di euro.
Lato opposizioni, Massimo Rossano (Andiamo! Rolando sindaco) ha rivendicato l’utilità del consiglio monotematico per rimettere al centro le esigenze di associazioni e operatori, chiedendo una revisione della delibera di giunta alla luce delle osservazioni arrivate negli ultimi mesi.
“Abbiamo chiesto questo consiglio perché troppe domande sono rimaste senza risposta. Parliamo di un intervento che ridisegna il waterfront e tocca associazioni, operatori, professionisti e cittadini: chiediamo che la delibera di giunta venga rivista alla luce delle osservazioni pervenute, che si chiarisca a chi resteranno le concessioni delle associazioni e quale titolo contrattuale avranno i ‘baretti’. Su piazzale Vesco e sugli spazi operativi serve certezza, così come sulla gestione del dragaggio, che è una delle voci più impattanti. Non chiediamo di fermare il progetto, ma di farlo bene: ascolto, trasparenza e paletti chiari per tutti”.
In un clima prevalentemente composto, le perplessità e le critiche mosse dalla minoranza sono state, oltre che sul progetto, anche sulle modalità di comunicazione dell’amministrazione.
“Questa pratica viaggia da sei anni e rischia di tornare al punto di partenza”, ha detto Daniele Ventimiglia (Lega), sollevando dubbi sulla fattibilità del tunnel.
“Per realizzare un tunnel alto cinque metri, lo scavo dovrà arrivare a sette o otto metri, e questo vuol dire intercettare acqua nel sottosuolo del lungomare. Servono indagini archeologiche preventive sull’area di piazza Bresca, servono numeri chiari su dragaggio, movimentazione e costi. Va garantito, senza deroghe, lo spazio delle associazioni come da documenti. Bene l’obiettivo di alleggerire la viabilità, ma bisogna dire come e quando, evitando cantieri infiniti”.
Patrizia Badino (FI) ha invitato a un approccio non divisivo per l’esecuzione, mentre Elisa Balestra (FdI) ha chiesto chiarimenti sulle opere a mare, come i rifornimenti e la piccola cantieristica, mostrando perplessità sulla sicurezza con cui il Comune si aspetta il parere favorevole della Soprintendenza, giudicando “un salto nel buio” darlo per scontato.
Dalla minoranza di centrodestra sono inoltre arrivate le proposte, da parte di Antonino Consiglio (FdI), di affiancare ai tecnici dell’ente professionisti indicati da operatori e associazioni, per confronti puntuali su distanze tra imbarcazioni, sicurezza, spazi di lavoro e funzioni. Monica Rodà (Sanremo Domani) ha chiesto più trasparenza e una commissione di esperti indipendenti. Più pungente il consigliere Marco Damiano (Sanremo Domani), che ha criticato la tempistica e in particolare il merito dell’interesse pubblico sul tunnel, proponendo priorità alternative.
Dai banchi della maggioranza, sempre nella fase di discussione, Alessandro Marenco (Anima) ha definito l’operazione un ritorno all’impostazione iniziale votata nel 2019, chiedendo di riconoscere il lavoro di coordinamento svolto dal sindaco, mentre il presidente del consiglio comunale Alessandro Il Grande ha richiamato la continuità con il percorso avviato sotto l’amministrazione di Alberto Biancheri. Per il Pd, Marco Cassini ha espresso soddisfazione per la linea “piazzale Vesco pubblico + tunnel”.
L’assessore ai Lavori pubblici, Massimo Donzella, ha risposto poi alla definizione dell’operazione data da Balestra come “un salto nel buio”, parlando dell’assetto di rampe (una ventina di metri) e della collaborazione con la Soprintendenza per la deviazione della ciclabile, sottolineando come la priorità sia il miglioramento urbano.
In chiusura, le minoranze hanno presentato tre ordini del giorno: istituzione di una commissione tecnica consultiva indipendente; partecipazione, a spese proprie, di tecnici delle associazioni ai tavoli di lavoro; calendario periodico di sedute tematiche e report bimestrali sui principali cantieri urbani. Tutti respinti a larga maggioranza.
Il prossimo passo tocca al promotore, chiamato a presentare il progetto modificato conforme ai paletti indicati dall’amministrazione e dal Rup. Seguirà la conferenza dei servizi decisoria. Sui tempi, nessuna data certa, in quanto la maggioranza li lega alla rapidità con cui il proponente tradurrà le indicazioni in elaborati tecnici completi.
Nel video servizio a inizio articolo le interviste ad Alessandro Mager e Massimo Rossano.