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La fine degli anni ’80 e il successivo decennio Ăš stata un’epoca di grande fervore per gli eventi della cittĂ  di Sanremo, cosĂŹ come in tutta la provincia, che poteva contare su numerosi locali dove poter ballare e divertirsi.

Oggi la situazione Ăš molto diversa, la pandemia ha inflitto un duro colpo alle attivitĂ  del divertimento notturno, ma giĂ  da qualche anno si percepiva un certo cambiamento nel mondo della notte.

Per ricordare quegli anni abbiamo incontrato Luca Lombardi, organizzatore di eventi in quel periodo: “Era un nostro modo di socializzare forse, mentre oggi abbiamo i social e la rete, noi all’epoca ci cercavamo di piĂč e c’era voglia di incontrarsi. Noi all’epoca pensavamo che non ci fosse nulla, ma in realtĂ  c’erano tantissimi locali e possibilitĂ , che magari non erano sfruttate a dovere, chi aveva la possibilitĂ  di viaggiare e vedere altre realtĂ  riportava nuove idee”.

Le Co.Ma.Re. (commercianti matuziani repressi) fu un’associazione che prese vita in quegli anni, unitasi per creare eventi in cittĂ : “Facevamo serate per far sicuramente uscire le persone di casa, ma raccoglievamo anche fondi per offrire eventi alla cittĂ  stessa – racconta Lombardi. – Le Co.Ma.Re. era un gruppo goliardico, arrivammo a 150 commercianti, in un epoca in cui non c’erano ancora i grandi marchi, le attivitĂ  erano gestite da famiglie locali e imparammo a conoscerci e a fare sistema”.

Una notte ogni mese veniva organizzata una festa a tema che portava la gente ad incontrarsi e divertirsi assieme. Oggi perĂČ il panorama Ăš cambiato: “All’epoca, senza social, forse dovevi essere piĂč creativo – spiega Lombardi – c’era molta piĂč concorrenza, gli organizzatori di eventi erano tantissimi e anche i locali erano di piĂč rispetto ad adesso. Solo a Sanremo e comprensorio c’erano 6-7 discoteche. Portavamo idee dalle nostre esperienze fuori, per esempio la discoteca sulla spiaggia. La prima l’avevamo realizzata con l’associazione ed era il Kontiki, mi ricordo una grande festa araba con tende berbere e cammelli, che avevamo fatto arrivare tramite il circo Orfei. Gli eventi erano un po’ piĂč costruiti, c’era tutta una coreografia e una scenografia intorno”.