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Ho pensato di farla finita. Poi ho controllato chi aveva messo like“. Lo ha scritto Marco, 15 anni, durante un laboratorio di Narrazione Circolare. Lo ha scritto tremando. Poi ha chiesto di non leggerlo ad alta voce.

È il pensiero di migliaia di ragazzi che non gridano, non chiedono aiuto, non piangono più davanti a nessuno. Perché oggi il dolore non si urla: si scrolla, si filtra, si cancella. Ma non sparisce. E mentre il malessere cresce, la cura tarda ad arrivare.

Dietro ogni like c’è un ragazzo che si misura con la paura di non essere abbastanza. Dietro ogni storia postata c’è chi ha smesso di raccontarsi. Dietro ogni sorriso pubblicato si può nascondere un pensiero suicida.

Con il 20% dei giovani che affronta problemi di salute mentale, il progetto “Narrazione Circolare” si propone come una risposta concreta e innovativa nella salute e nella cura di bambini e adolescenti. Attivo da tre anni, questo ambizioso progetto ha realizzato tante iniziative, tra cui eventi congressuali, campagne di sensibilizzazione per le famiglie, workshop interattivi.

L’appuntamento al Casinò di Sanremo

Domani 30 maggio oltre 200 adolescenti, al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, parteciperanno al IV Congresso “Narrazione Circolare”, evento prodotto e realizzato da Leukasia Soc. Coop. Soc. e promosso da SIMPE – Società Italiana Medici Pediatri.

L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e dare voce ai ragazzi, invitandoli a dire “basta” al silenzio sui loro disagi e inquietudini.

Per la prima volta in Italia, un congresso medico-scientifico accoglierà ragazzi delle scuole come protagonisti attivi, in una giornata aperta che unisce medicina, ascolto e voce diretta degli adolescenti.

Tema centrale dell’evento sarà: “Navigare le acque agitate della sofferenza del bambino e dell’adolescente: occhi per vedere, testa per aiutare”. Ma questa volta, i protagonisti non saranno solo gli adulti. Saranno i ragazzi, le loro voci, le loro ferite e la loro voglia di essere ascoltati.

Saranno attesi all’evento le autorità: Mons. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia-Sanremo; l’avv. Alessandro Mager, sindaco del Comune di Sanremo; il dott. Luca Lombardi, assessore al Turismo della Regione Liguria; la dott.ssa Silvia Zecca, della segreteria nazionale FIMP; il dott. Michele Fiore, segretario regionale FIMP Liguria; e il dott. Massimo Nicolò, assessore alla Sanità e alle Politiche socio-sanitarie e sociali.

L’iniziativa gode del patrocinio di Regione Liguria, Comune di Sanremo, ASL 1 Imperiese e Ordine dei Medici della Provincia di Imperia.

Un po’ di numeri

I numeri non sono opinioni, e fanno paura:

  • circa 1 adolescente su 3 riporta sintomi depressivi legati all’uso smodato dei social (Royal Society for Public Health, 2017);
  • il 70% prova ansia prima di postare una foto (Lavenia G., 2023);
  • il 79% usa “filtri” per nascondere ciò che non accetta di sé (Lavenia G., 2023);
  • il 60% dei preadolescenti tra 11 e 13 anni è già presente su piattaforme vietate ai minori di 14 (Save the Children, 2023);
  • il suicidio è la terza causa di morte tra i 15 e i 29 anni (OMS, 2024).

Momenti chiave

  • Il confronto tra pediatri, educatori, famiglie e ragazzi, in un evento realmente intergenerazionale;
  • La testimonianza di Fabio Mancini, modello Armani che ha lasciato le passerelle per sostenere i giovani come coach;
  • L’intervento di Teresa Manes, madre del protagonista del film Il ragazzo dai pantaloni rosa;
  • L’installazione partecipativa Parlami. Anche senza parole, curata da Luigi Bresciani. Questa iniziativa offrirà uno spazio visivo e simbolico in cui adolescenti e adulti potranno esprimere il proprio vissuto emotivo senza necessità di parole.

Gli interventi

Il Sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, commenta: “Ho letto con attenzione la nota stampa della società dei medici pediatrici che ha organizzato l’evento e sono rimasto colpito dalle dimensioni del fenomeno, del disagio giovanile, ricollegabile sicuramente quanto meno in una percentuale significativa al prepotente arrivo nella società italiana dei social. Non è solo colpa dei social, anche le famiglie devono svolgere un ruolo importante e così pure la scuola e le istituzioni. Questi dati mi hanno colpito tantissimo perché ho pensato alla mia generazione: noi avevamo una vita che perlomeno apparentemente si svolgeva in modo molto più lineare, sereno, propositivo. Eravamo tutti proiettati verso quello che sarebbe stato il nostro futuro, mentre invece da quello che emerge questa proiezione sul futuro manca in tantissimi giovani e questo è molto triste”.

Il pediatra Gianfranco Trapani aggiunge: “La situazione è complessa ma non è priva di speranza. Abbiamo tanti giovani che soffrono, abbiamo tanti giovani che possono fare cose buone e chi può aiutarli a fare cose buone sono i pediatri in prima linea, ma anche la famiglia, le istituzioni, la società in genere. Noi parliamo del disagio giovanile perché i giovani soffrono, però il nostro vuole essere un evento di speranza: parleremo di cose difficili, tristi, del suicidio, di episodi successi in questi anni, ma portiamo anche Fabio Mancini, un coach educazione per i giovani, per dire che si può fare molto”.

Il prof. Francesco De Luca, responsabile scientifico dell’evento e autore del Progetto Narrazione Circolare, sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare: “È fondamentale fornire ai pediatri strumenti pratici e strategie efficaci per affrontare le sfide a cui sono sottoposti, oggi, ragazzi e famiglie. Solo attraverso la collaborazione e la condivisione di esperienze possiamo sperare di fare la differenza nella vita dei nostri giovani. Desidero ringraziare la SIMPE, nella persona del suo presidente dott. Giuseppe Mele, e i dottori Giuseppe Squazzini e Gianfranco Trapani per il loro rilevante contributo”.

Giuseppe Mele, presidente nazionale SIMPE, asserisce: “La solitudine digitale è una nuova forma di abbandono. L’impegno della SIMPE nel sostenere iniziative come il Progetto Narrazione Circolare è fondamentale per affrontare le sfide della salute infantile. Vogliamo formare pediatri capaci di riconoscere e gestire il disagio giovanile e spingere le istituzioni a supportare gli adolescenti, fornendo risorse adeguate alla salute mentale, programmi di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole”.

Maria Giuliano, segretario generale SIMPE, dichiara: “Il congresso non è solo un evento, ma un imperativo morale. In un contesto in cui si registra un forte incremento dei problemi di salute mentale tra i giovani, occorre riconoscere di non avere sempre le risposte adeguate. La nostra società scientifica promuove una cultura di apprendimento reciproco, dove ogni domanda è un’opportunità per crescere insieme”.

Antonella De Vito, Renata Feliciotto e Giampiero Mele, coautori del progetto, concludono: “Questa edizione del congresso strappa il velo di silenzio costruito intorno al disagio giovanile e fornisce gli strumenti necessari per affrontare scientificamente questi temi con empatia e competenza. Tra le iniziative più significative citiamo la produzione di libri, mostre e fiabe per i bambini, l’ideazione di cartoon e fumetti per i ragazzi”.

Le interviste ad Alessandro Mager e Gianfranco Trapani nel video-servizio a inizio articolo.