Si è svolto ieri sera, martedì 30 luglio, a Sanremo il primo appuntamento dei Martedì Letterari estivi organizzati dal Casinò, nella cornice di Pian di Nave. Ospite d’eccezione Gianluigi Nuzzi, scrittore, saggista, giornalista d’inchiesta e volto noto di “Quarto Grado”, che ha accompagnato il pubblico in una riflessione approfondita sui casi di Emanuela Orlandi e Chiara Poggi, toccando anche le vicende legate allo Stato del Vaticano e intrecciando i temi della giustizia con i retroscena emersi in oltre tredici anni di conduzione del celebre programma televisivo.
Presenti alla serata anche Giuseppe Di Meco, presidente del Casinò di Sanremo, l’assessore al Turismo Alessandro Sindoni, che ha aperto l’incontro ricordando i prossimi appuntamenti letterari in calendario a Pian di Nave – Roberto Giacobbo (4 agosto), Paolo Mieli (10 agosto), Rosella Postorino (20 agosto) e Carlo Cottarelli (28 agosto) – e la curatrice della rassegna Marzia Taruffi, che ha intervistato l’ospite.
Orlandi e Poggi: tra verità e disinformazione su media e social
Fin dall’inizio dell’evento, Nuzzi ha chiarito che non si sarebbe limitato a ripetere quanto già emerso in TV o sui giornali: “Cercheremo di raccontare il backstage: cosa succede dietro le grandi inchieste, le omissioni, i silenzi e gli errori che spesso emergono dopo gli omicidi insoluti o le sparizioni”.
Alla domanda sul perché abbia scelto proprio questi due casi, Nuzzi ha spiegato: “Nel caso di Emanuela Orlandi c’è una famiglia che da quarant’anni chiede giustizia a un Vaticano che non l’ha mai data. In quello di Chiara Poggi, che sembrava concluso, la giustizia sta oggi rileggendo tutto con nuove ipotesi”
Uno dei temi centrali della serata è stato il ruolo dei media e dei social nel condizionare l’opinione pubblica. “Ci sono novità reali, ma anche tante clamorose balle diffuse per un like o per visibilità. Dobbiamo proteggerci da questa disinformazione, che mina il rispetto verso la giustizia e le istituzioni”, ha sottolineato.
Sul caso Garlasco, ha aggiunto il giornalista: “I media hanno avuto un ruolo duplice: da un lato presidio di sicurezza, dall’altro, in certi casi, strumento di confusione e destabilizzazione. Un conto è raccontare la verità, un altro è manipolare la realtà per altri fini”.
L’incontro è stato un momento di riflessione sul rapporto tra verità, informazione e giustizia. Nuzzi, con il suo stile diretto, ha fornito chiavi di lettura per comprendere la complessità delle indagini giudiziarie e per mettere in guardia dalla manipolazione mediatica.
Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Gianluigi Nuzzi.