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Al Centenario di “Ossi di seppia” e alla figura di Eugenio Montale è dedicata la giornata odierna al Casinò di Sanremo.

L’appuntamento, organizzato dalla casa da gioco in collaborazione con il Gabinetto scientifico-letterario G.P. Vieusseux di Firenze, ha riunito studiosi, lettori, appassionati e studenti per omaggiare la raccolta poetica con cui Eugenio Montale nel 1925 inaugurò una nuova stagione della poesia italiana.

Ad aprire il pomeriggio, alle ore 16.00, l’inaugurazione della mostra curata da Elisa Martini, che resterà visitabile fino al 9 novembre e che espone per la prima volta a Sanremo una selezione di libri, lettere e documenti originali provenienti dalle collezioni storiche del Vieusseux di Palazzo Strozzi.

A seguire si sono tenuti, all’interno del teatro, gli interventi del professor Francesco De Nicola, dell’onorevole Riccardo Nencini, in qualità di presidente del Gabinetto Vieusseux, e del dottor Michele Rossi, direttore dell’istituzione fiorentina, che hanno ripercorso la genesi e l’eredità culturale dell’opera montaleana, pubblicata per la prima volta dall’amico editore Piero Gobetti nel 1925.

“È la prima volta”, commenta l’onorevole Nencini prima dell’inaugurazione ai nostri microfoni, “che documenti importanti e autografi di Montale escono da Firenze per approdare in un altra regione. Che è la regione di Montale. Grazie al lavoro di Marzia Taruffi abbiamo e avete la possibilità di toccarli dal vivo. 100 anni di un opera considerata uno spartiacque, perché rompe cn la tradizione dopo Pascoli e apre uno spazio straordinario per tutto quello che verrà dopo. Ed è straordinaria a storia che sta dietro ad ossi di Seppia, in una Torino del 1925, dove Gobetti è fra i pochi a sostenere l’onda d’urto del fascismo imperante. Questa non è un opera malinconica, a è un inno alla vita. Una vita che, avendo perso la libertà, si comincia piano piano a perdere”.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Riccardo Nencini.