Una giornata all’insegna della cultura e dellâattualitĂ quello organizzato dall’Istituto Colombo di Sanremo e di Arma di Taggia nell’Aula Magna gremita di studenti e docenti, in occasione dellâincontro con la dottoressa Michela Berta del Centro Nord/Sud del Consiglio dâEuropa su âLe sfide etiche della comunitĂ internazionale nella gestione del fenomeno dei bambini soldatoâ, all’interno del Progetto âla ResponsabilitĂ della memoriaâ.
Un tema di drammatica attualitĂ quello dei bambini-soldato e in continuo aumento, nonostante lâampia legislazione internazionale che ne vieta il reclutamento. I bambini continuano ad essere impiegati nei conflitti armati in modo smisurato. Si tratta di un fenomeno complesso, di cui la dottoressa Berta ha analizzato in maniera puntuale  le diverse implicazioni: dagli aspetti politico-sociali alle cause strutturali: povertĂ , malattie e il nuovo modo di condurre le guerre, con il proliferare di armi leggere a basso costo e di facile reperimento e che impiegano i bambini come soluzione low cost. La prospettiva giuridica Ăš stata particolarmente approfondita attraverso i tre diversi quadri legislativi (diritto umanitario internazionale, diritti umani e diritto penale internazionale) e le risposte date dalla comunitĂ internazionale per combattere il fenomeno e tutelare i minori durante e dopo un conflitto.
La professoressa Melina Caiazzo, organizzatrice della conferenza, sottolinea con soddisfazione la cospicua presenza di studenti che hanno seguito con grande attenzione, intervenendo con osservazioni critiche, e tanto piĂč lodevoli in quanto la conferenza si Ăš svolta in orario extra curricolare. Tale incontro si inserisce nella riflessione sulla Giustizia che Ăš il filo conduttore del Progetto âLa responsabilitĂ della memoriaâ durante questâanno scolastico e che vede, come gli anni precedenti, un lavoro in rete tra gli alunni del triennio del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate del Colombo e gli allievi delle Scienze Umane del Liceo Amoretti di Sanremo, presenti anch’essi al convegno, insieme ai loro docenti.
La realtĂ ci chiama a non rimanere indifferenti nei confronti delle ingiustizie e, soprattutto, inconsapevoli di quanto accade intorno a noi. In questo senso Ăš un dovere degli educatori e degli insegnanti quello trasmettere la cultura come etica della pace in tutti i suoi aspetti.