“Nella sala del Trono del palazzo reale a Napoli c’è un ritratto di re Vittorio Emanuele II da bambino. … Ha uno sguardo serio, il principe. I suoi capelli biondi, così simili ai miei, gli occhi cerulei, gli stessi che incontro allo specchio, ogni volta che mi ci rifletto, fissano con severità lo spettatore… Quello è lo sguardo di un futuro re che sa già, nel profondo della sua abbozzata coscienza, che un giorno dovrà reggere la benedizione e il peso della corona.”
Brani tratti dalle prime pagine del volume: “I Savoia a Napoli. Storia, aneddoti e nostalgia! (Armando De Nigris Editore)”.
L’opera che domani, martedì 9 settembre alle ore 18.00 nel teatro dell’Opera di Sanremo presenterà Emanuele Filiberto di Savoia. Il volume inaugura la stagione autunnale dei Martedì Letterari curati da Marzia Taruffi. Partecipa il dott. Matteo Moraglia. L’ingresso è libero e gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Emanuele Filiberto sceglie “il Re Bambino” per l’incipit al suo viaggio soprattutto storico e della memoria, teso a percorrere i secoli che hanno caratterizzato il rapporto tra i Savoia e l’Italia. Evidenzia con realismo ma anche in una rilettura “ideale” i drammi, i momenti lieti, l’evoluzione degli avvenimenti storici nella prospettiva personale, scevra da sentimentalismi ma densa di affetti e immersa nella constatazione di ciò che è stato e di ciò che avrebbe potuto essere.
L’opera riceverà la targa d’onore del Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria.
“Essere l’erede, più che di un trono, di un’intera, gloriosa storia: questo è ciò che sente il Principe Emanuele Filiberto di Savoia mentre cammina tra i corridoi e le stanze del Palazzo Reale di Napoli. Una città che ha avuto, e che conserva, un profondo legame con la sua casata, testimoniato dagli arredi, i ritratti, gli oggetti disseminati nelle sale della prestigiosa residenza. Come se i suoi avi si fossero divertiti a spargere molliche di pane per consentire a lui, oggi, di ritrovare la strada di casa.
Le vicende di un intero Regno si sono intrecciate per decenni con quelle, umane e civili, dei suoi antenati: dalle amicizie con grandi artisti e intellettuali (Domenico Morelli, Giovanni Pascoli, Giosuè Carducci, Friedrich Nietzsche, per citarne alcuni) alle imprese militari, passando per gli attentati subiti, fino ai giorni del Referendum e al conseguente esilio. Perché, in fondo, come ci rammenta il Principe, «le monarchie sono come i sogni: o si ricordano subito o non si ricordano più».”
Emanuele Filiberto di Savoia, Principe di Piemonte e di Venezia, nasce a Ginevra nel 1972. Da bambino ha ricevuto un’educazione culturale dalla nonna Maria José, Regina d’Italia, mentre il nonno, Re Umberto II, gli ha trasmesso il senso del dovere e di abnegazione. Grazie al suo garbo e alla sua simpatia, Emanuele Filiberto partecipa a numerosi programmi televisivi, raggiungendo un notevole successo di pubblico.
Nel 2010 è anche al Festival di Sanremo con una canzone da lui scritta, Italia amore mio (che si classificherà al secondo posto).
Dopo anni davanti alle telecamere, decide di creare due società di produzione: la Savoy & Gregory e la Royal Me Up. Recentemente ha istituito un prodotto finanziario tutto italiano, legato alla Fondazione Emanuele Filiberto Charity Fund, che si propone di generare utili per sostenere due realtà nazionali che operano nel sociale. Le tradizioni filantropiche di famiglia sono portate avanti dal Principe Emanuele Filiberto attraverso la promozione delle attività umanitarie e caritative degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia di cui è il Generale Gran Maestro.
Sabato 13 settembre ore 16.00 nel teatro dell’Opera si terrà la cerimonia del Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria. Gran Trofei consegnati a Gian Luigi Beccaria, Lucia Esposito e Alain Elkann. Partecipano anche il prof. Stefano Zecchi e il dott. Mauro Mazza.