Sono giĂ quattro, dallâinizio dellâanno, i pregiudicati napoletani arrestati nel capoluogo partenopeo, allâesito delle indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Imperia, per truffe poste in essere ai danni di anziani con la tecnica âdel finto incidenteâ (o âdel falso carabiniereâ o âdel falso avvocatoâ).
Nella mattinata di ieri, grazie al prezioso contributo dei colleghi dellâomologo ufficio investigativo napoletano, sono state eseguite, in quel capoluogo, due misure cautelari domiciliari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Imperia a carico, rispettivamente, di A.R., classe 1977 e di R.C., classe 1957, entrambi pluripregiudicati con precedenti specifici nel âsettoreâ.
Entrambi sono gravemente indiziati di una truffa consumata a San Lorenzo al Mare (IM) alla fine del mese di novembre 2019, allorquando unâanziana donna era stata contattata telefonicamente da un sedicente âmaresciallo dei Carabinieriâ che lâaveva informata che la figlia era stata arrestata per avere provocato un incidente stradale e che rischiava due anni di carcere, ma che ciĂČ si sarebbe potuto evitare con il versamento di una cauzione di oltre 5.000 euro. Il sedicente Sottufficiale dei Carabinieri si era fatto fornire il numero di cellulare dellâanziana, che poco dopo aveva ricevuto su quellâutenza la chiamata dellââavvocato della figliaâ, che lâaveva invitava a scendere in strada, dove avrebbe incontrato un âcarabiniereâ al quale consegnare il denaro.
In effetti, la donna aveva consegnato la busta con la somma richiesta ad uno dei due complici, ma poco dopo era stata nuovamente contattata dai truffatori, che le avevano riferito che le condizioni della persona investita dalla figlia si erano aggravate e lâavevano convinta a âversareâ unâulteriore âcauzioneâ, di oltre 6.000 euro, cosa che la povera vittima aveva fatto, mossa dal forte legame affettivo con la figlia.
Il giudice imperiese ha valutato gravi gli elementi indiziari a carico di entrambi gli indagati e ravvisato il pericolo di reiterazione di truffe commesse secondo il sopra descritto schema, evidentemente bel collaudato; ha quindi evidenziato come il meticoloso coordinamento con gli autori delle telefonate ed il verosimile pregresso studio della vittima siano elementi che rivelano significative abilitĂ ed esperienza criminale.
Alla luce di ciĂČ ha applicato agli indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari, considerata sufficiente a contenere il pericolo che i predetti possano nuovamente commettere analoghe truffe, potendo essere lĂŹ controllati, cosĂŹ impedendo loro di allontanarsi dal territorio di Napoli per recarsi in localitĂ lontane, secondo il loro abituale modus operandi, che li aveva âspintiâ fino al ponente ligure, ove peraltro uno di loro si era âregistratoâ in una struttura alberghiera con false generalitĂ , chiaro sintomo della volontĂ di non lasciare traccia della sua âtrasfertaâ in Liguria.