Si è fortunatamente conclusa nel migliore dei modi la vicenda di Diana Giorgiana Dimfofte, la 35enne di origini rumene scomparsa nei giorni scorsi nella zona di Airole. La donna si è infatti messa in contatto con la madre, facendo così cessare l’allarme.

Le ricerche, partite dopo che il suo cellulare aveva agganciato una cella telefonica proprio nel territorio del piccolo borgo dell’entroterra, avevano impegnato per due giorni la massiccia macchina dei soccorsi. Sul campo operavano i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, e varie unitĂ  specializzate, con il supporto anche di droni e squadre attivate oltreconfine, in territorio francese.

La Prefettura aveva coordinato un intervento ad ampio raggio: era stato infatti allestito il Posto di Comando Avanzato (UCL) con la presenza del nucleo TAS (Topografia Applicata al Soccorso), del ROS (Responsabile Operazioni di Soccorso), delle unitĂ  cinofile e della squadra SAPR per il pilotaggio remoto dei droni.

Dimfofte, residente nel Salernitano, si era allontanata da casa il 14 luglio scorso, ma solo dopo alcuni giorni era scattato l’allarme.