Presso il comune di Pompeiana, nella mattinata di oggi, sono stati presentati i primi risultati di un importante progetto di conservazione ambientale sul territorio “Simbiosi – Azioni di ripristino ambientale nel sito Natura 2000 di Pompeiana”.
Finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e promosso dal Comune di Pompeiana, si tratta di un progetto finalizzato in varie forme alla tutela dell’habitat prioritario a prateria arida mediterranea e alla conservazione della flora e della fauna tipiche dell’area, tramite il ripristino degli habitat, la reintroduzione di specie di prateria arida – un ecosistema considerato molto importante, perché caratterizzato da una grande varietà della biodiversità, ma in declino in tutta Europa a causa dell’antropizzazione e dei cambiamenti climatici.
“Nelle prime fasi del progetto”, spiega Andrea Volante, ricercatore presso il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) di Sanremo, “siamo andati a cercare popolazioni di orchidee spontanee terrestri, effettuando impollinazioni manuali che ne preservassero il corredo genetico puro. Sono stati poi portati in laboratorio per la semina in vitro e la coltivazione in cella climatica, condizioni particolari che vanno messe a punto con minuzia. Successivamente, lo scorso autunno, abbiamo fatto la prima attività di piantumazione in campo. Abbiamo potuto osservare nel tempo una buona sopravvivenza e delle buone fioriture. Queste aree sono state nel frattempo recintate, quindi le piante trasferite vengono ulteriormente protette”.
Molte delle specie presenti – fra le quali, per l’appunto, alcune varietà di orchidee selvatiche – vengono infatti usate come indicatori di altri fattori, perché strettamente dipendenti e legate, ad esempio, ad alcuni funghi e insetti impollinatori. Pompeiana, in tal senso, è considerata un habitat notevole, sia per la sua biodiversità, sia per la rapidità delle risposte date a partire dall’inizio del progetto.
È sulla rapidità dei risultati ottenuti che si misura l’importanza dell’area: benché per i risultati completi sia necessario attendere tempi lunghi, anche di 6-7 anni, i primi risultati conseguiti forniscono già indicazioni molto incoraggianti.
“L’intervento fatto è una misura rapida per cambiare lo stato di degrado dell’area”, sintetizza Elia Stefano Rodi, botanico che si è occupato attivamente del progetto, oltre che responsabile delle attività di miglioramento degli habitat. “Se verrà ulteriormente gestito in questa maniera, saranno visibili risultati ancora più sostanziali. L’unico modo per contrastare l’abbandono delle praterie aride è tagliare la vegetazione e fare dei piani di pascolo che permettano il ripristino di un sistema che mandi avanti un metodo di co-conservazione che sia sostenibile nel tempo e al sicuro da specie botaniche invasive”.
Il progetto si avvale della collaborazione con il Crea di Sanremo, l’associazione Praugrande e ZemiaFilm, che al termine della presentazione ha proiettato alcune immagini di un proprio docufilm sulle attività di conservazione svolte nel territorio.
Attività che, nel progetto, sono consistite anche in fasi di coinvolgimento della cittadinanza, a partire dalle scuole, fra le quali anche una suggestiva camminata di 8 km fra Pompeiana e Boscomare per mostrare e riconoscere le specie che compongono il paesaggio circostante.
In allegato la relazione completa sull’attività svolta.
Nel video servizio a inizio articolo le interviste complete ad Andrea Volante, Elia Stefano Rodi e Gianmarco Calvini, dell’associazione Praugrande e alla biologa Patrizia Gavagnin.