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“La bozza di riforma della sanità ligure – anche dopo gli emendamenti del CAL – introduce una forte centralizzazione su Genova e prefigura un’ASL unica, con conseguenze potenzialmente negative per i territori di confine: minore tutela dei cittadini, ridimensionamento dei servizi territoriali e ridotta capacità decisionale dei comuni”, esordisce il movimento civico sanremese ANIMA. “A maggior ragione è necessario garantire una rappresentanza territoriale forte, coerente e proporzionata alla popolazione e ai flussi turistici, elementi centrali per una corretta pianificazione dei servizi sanitari”.

“Una sanità efficiente”, prosegue il movimento, “è fondamentale non solo per i residenti, ma anche per l’intera economia turistica del Ponente. I servizi sanitari non possono essere pianificati ignorando la realtà dei territori, la loro popolazione e le loro esigenze. È per questo che chiediamo un confronto aperto e trasparente, coinvolgendo davvero le comunità locali”.

Il movimento civico evidenzia come, nell’attuale percorso decisionale, manchi un vero dibattito sui temi che interessano davvero i cittadini: il potenziamento degli ospedali esistenti, l’aumento del personale medico e sanitario e la realizzazione dell’ospedale unico, di cui si parla sempre meno nonostante le promesse. “Sono queste, e non altre, le priorità per la popolazione e per Anima, che non intende alimentare contrapposizioni politiche ma richiamare alla necessità di un maggiore coinvolgimento dei comuni, soprattutto nel Ponente ligure, dove le criticità sanitarie sono presenti da anni. Il nostro obiettivo è garantire che le scelte sulla sanità nascano dall’ascolto reale del territorio e non da logiche centralistiche che rischiano di penalizzare ulteriormente le aree più fragili”, conclude Anima.