Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa della consigliere comunale d’opposizione a Imperia, Deborah Bellotti (PD).
“Ho letto con attenzione le ultime notizie e dichiarazioni sul tema dei rifiuti. È comprensibile voler valorizzare i propri risultati, ma quando si parla di servizi pubblici essenziali come la gestione dei rifiuti occorre basarsi sui dati, non sulla propaganda. L’assessore Fossati parla di una raccolta differenziata “stabilmente al 68%” e di una riduzione dei costi, ma la realtà è che quel 68%, appena sopra al minimo richiesto per legge, è fermo da anni e i cittadini non hanno visto alcun reale beneficio in bolletta.
Differenziare conviene, e molto: ogni punto percentuale in più di raccolta differenziata significa meno costi di trasporto, meno smaltimento e maggiori risparmi. Se Imperia riuscisse ad andare oltre la soglia del 70-75%, come già fanno molti comuni liguri, si potrebbe arrivare a una consistente riduzione del tributo. Ma questo non accadrà finché non si investirà seriamente su informazione, qualità della raccolta e controlli.
Da anni non si fanno vere campagne di sensibilizzazione e l’amministrazione non fornisce ai cittadini né gli strumenti né il supporto necessari. Investire sull’informazione ha dato grandi risultati in molti comuni: occorre incentivare la raccolta e il compostaggio domestico, spiegare come differenziare correttamente le varie tipologie di rifiuto, condividere dati aggiornati e problematiche della raccolta, evidenziare pratiche virtuose.
Tutte azioni che favoriscono la riduzione del rifiuto indifferenziato e migliorano la qualità della raccolta differenziata e che, insieme alla tariffazione puntuale – un sistema equo che premia chi differenzia di più – possono generare significativi risparmi per i cittadini.
Con il passaggio dal servizio porta a porta alle ecoisole manca la possibilità di controlli più capillari. Forse proprio per la carenza di controlli il consigliere Landolfi ha pensato di proporre l’estensione del ruolo di ispettore ambientale anche ai consiglieri comunali: un modo creativo di affrontare il problema.
Sul biodigestore, infine, ricordiamo che si tratta di un progetto avviato oltre dieci anni fa e che ha accumulato ritardi enormi. Sono necessarie certezze sui tempi, su quando l’impianto sarà realmente operativo e su quale impatto avrà sulle tariffe.
Imperia ha bisogno di una politica ambientale concreta. Oggi la città è ferma, con un sistema che funziona solo in parte e che non restituisce ai cittadini il vantaggio economico del loro impegno nel differenziare. Continuerò a chiedere dati, trasparenza, un sistema equo e rispetto per chi paga le tasse”.
 
         
                         
 
 
    
   
 
    
    
   