ora solare

Questa notte, l’Italia tornerà all’ora solare. Alle 3.00 del mattino, le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora, tornando alle 2.00. Un piccolo gesto che segna, simbolicamente e concretamente, l’ingresso nella stagione invernale.

Si dormirà quindi un’ora in più, ma farà buio prima.

Il senso e il dibattito sull’ora legale

L’ora legale, introdotta in Italia per la prima volta nel 1916 e reintrodotta stabilmente nel 1966, nasce con un obiettivo pragmatico: sfruttare meglio la luce naturale, riducendo il consumo di energia elettrica.

Secondo Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, nel periodo di ora legale 2024 si sono risparmiati circa 370 milioni di kilowattora, equivalenti al fabbisogno medio annuo di oltre 130 mila famiglie e a una riduzione di 180 mila tonnellate di CO₂ immesse in atmosfera. Un bilancio che continua a rendere la misura conveniente, nonostante l’avanzare dell’efficienza energetica e la diffusione di fonti rinnovabili.

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha discusso a lungo sulla possibilità di abolire il cambio d’ora. Nel 2018, la Commissione aveva proposto di lasciare agli Stati membri la libertà di scegliere se mantenere l’ora solare o quella legale tutto l’anno. Tuttavia, l’iniziativa si è poi arenata, tra pareri discordanti e la necessità di coordinamento fra Paesi confinanti.

In Italia, la maggior parte degli studi suggerisce di mantenere l’ora legale per tutto l’anno, grazie ai benefici ambientali ed economici. Tuttavia, fino a nuove decisioni europee, il doppio passaggio semestrale resterà in vigore.

Oltre alle questioni tecniche, il cambio d’ora incide anche sul benessere psicofisico. La diminuzione delle ore di luce può influire sull’umore e sul ritmo circadiano, causando nei primi giorni stanchezza, insonnia o irritabilità. Gli esperti consigliano di esporsi alla luce naturale durante il giorno e di mantenere orari regolari per favorire un rapido adattamento.

Quando tornerà l’ora legale

L’appuntamento successivo sarà nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo 2026, quando torneremo a spostare in avanti le lancette di un’ora. Fino ad allora, le giornate continueranno ad accorciarsi fino al solstizio d’inverno, il 21 dicembre, per poi tornare lentamente a dilatarsi, come a ricordarci che – anche nel buio – la luce è solo in attesa di tornare.