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Si è tenuto a Vallecrosia nella nuova biblioteca civica, un importante incontro tra i rappresentanti della Regione Liguria e i sindaci dei Comuni dell’estremo Ponente — tra cui Vallecrosia, Camporosso, Soldano e San Biagio della Cima — per discutere la gestione dei materiali lapidei e della vegetazione che ostruiscono i letti dei torrenti Verbone, Nervia e Borghetta.

Presenti alla riunione anche l’ingegnere Roberto Boni, funzionario regionale, e i consiglieri Armando Biasi e Veronica Russo, promotori del percorso legislativo che intende rendere stabile e condivisa la manutenzione degli alvei fluviali.

Al tavolo della biblioteca, sono emerse diverse problematiche, tra cui l’applicabilità di questa nuova legge del 2025 data dalla Riforma Bucci, per gli interventi legati alla manutenzione ambientale e in particolare dei corsi d’acqua. Oggi c’è stata la conferma di voler applicare questa legge, ma ci sono degli ostacoli di valutazione.

In particolare Fabio Perri sindaco di Vallecrosia, nell’intervista ci ha dato delle delucidazioni sui quesiti affrontati: “Oggi ci siamo confrontati su quelle che sono le problematiche che noi riscontriamo, ma anche per ricevere quelle che sono e che dovranno essere delle linee guida che vogliono dare in base al principio della compensazione. Un percorso che stiamo mettendo in atto, che la Regione Liguria ha voluto mettere in atto partendo proprio dalla provincia di Imperia, quindi dall’estremo Ponente.”

Veronica Russo, è intervenuta spiegando che “Oggi parliamo del materiale lapideo, ma il vero lavoro è la messa in sicurezza dei torrenti.” Come ha ricordato la consigliera Russo, il quadro normativo nazionale risale al 2015, ma solo ora la Liguria sta avviando un percorso applicativo. “Abbiamo incominciato dalla provincia di Imperia, da sinistra verso destra, cercando di non discriminare nessuno,” ha spiegato l’ingegner Roberto Boni.

L’obiettivo dell’ingegnere, è di arrivare entro la fine dell’anno a un quadro chiaro per l’attuazione della legge: “Ci siamo dati come traguardo di avere le idee più chiare per la fine dell’anno. Questa non è la soluzione per tutti i mali, ma è un primo passo importante.”

Le difficoltà economiche e il nodo delle manutenzioni

Durante il confronto, è emerso come le risorse nazionali per gli interventi strutturali non siano applicabili alle manutenzioni ordinarie, che restano in gran parte a carico dei Comuni. “Bisogna iniziare e trovare un compromesso su questo tema,” ha osservato l’ingegner Boni, evidenziando la necessità di “una comunicazione più chiara tra enti e territori.”

Boni ha poi spiegato che in sostanza il problema maggiore è dato dalla vegetazione piuttosto che dai massi, perché i sassi rotolano più facilmente, mentre i rami si incastrano e formano delle isole che ostruiscono il passaggio.

Camporosso, Nervia e il rischio idrogeologico

Il sindaco di Camporosso, Davide Gibelli, ha ricordato gli interventi fatti sul torrente Nervia, in particolare nella zona a monte, verso Dolceacqua, e a valle del ponte dell’Amicizia. “Negli anni 2005-2006 erano stati autorizzati dei prelievi dal fondo, ma poi non è stato più possibile farlo,” ha ricordato. “Ora serve capire se esistono le condizioni di prelievo, chi le valuta e quanto deve essere esteso l’intervento.”

Gibelli ha ribadito come “ormai la nostra zona è preoccupata delle alluvioni” e ha chiesto che la Regione predisponga “linee guida chiare sulle manutenzioni e sui criteri di intervento.”

Boni ha risposto: “Possono farlo anche i Comuni, ma vedo più una funzione regionale su queste cose. L’ideale sarebbe individuare dei casi tipici, come il Nervia, che ha uno stato più avanzato rispetto ad altri corsi d’acqua.”

I canneti dei corsi d’acqua

Il sindaco di Soldano Antonio Fimmanò ha posto il problema dei canneti l’ungo l’argine che: “costano, crescono ogni anno e rovinano il decoro del paese.” Anche se le canne non ostruiscono il fondo del fiume direttamente, creano altri problemi come per esempio dice Fabio Perri “Il problema delle canne non è solo estetico, ma anche di igiene pubblica. È importante avere linee guida dettagliate e tempi più rapidi per gli interventi.”

Simone Rotolo, sindaco di San Biagio della Cima, ha ribadito l’importanza di “incontri come questo, che permettono di definire linee guida comuni per gli interventi di manutenzione.”

Verso un modello regionale e un fondo dedicato

La Regione sta valutando la possibilità di istituire un fondo rotativo o un fondo anticipazioni per sostenere i Comuni nei lavori di manutenzione e messa in sicurezza. “Rispettiamo l’aspetto ambientalista, ma c’è anche la tutela delle persone,” ha sottolineato la consigliera Veronica Russo, riferendosi per esempio alle situazioni più critiche come il torrente del Verbone, dove la massa di materiale quasi tocca “il ponte sul Verbone”.

L’ideale sarebbe individuare casi tipo per ogni corso d’acqua, per capire quando e come intervenire in modo coerente con la normativa.

Un primo passo verso una Liguria più sicura

Questa è una legge che parte dal territorio e per il territorio,” ha concluso il consigliere Armando Biasi, ricordando che la Liguria “deve dotarsi di un modello stabile di manutenzione, per evitare che ogni pioggia si trasformi in emergenza.

L’incontro di Vallecrosia rappresenta così il primo passo concreto verso una strategia regionale per la gestione sostenibile dei corsi d’acqua, con l’obiettivo condiviso di tutelare il territorio e la sicurezza dei cittadini.